Esordire in serie A parando un calcio di rigore, magari contro una “big”. Il sogno di tanti portieri: oggi l’ha realizzato Eugenio Lamanna, secondo di Perin nel Genoa, contro la Roma. Minuto 29 al “Ferraris”: Nainggolan entra in area, salta l’estremo ligure che lo atterra e riceve in cambio dall’arbitro Banti un cartellino rosso, severo ma corretto. Gasperini guarda in panchina e chiama in causa Lamanna, classe 1989 e un’anticamera alla A spesa tra Dilettanti, Lega Pro e serie B. Dal dischetto va Ljajic, rasoterra angolato che il portiere nato a Como, laddove aveva mosso i primi passi in carriera, respinge. Un pallone toccato, un rigore parato: media non male, per quella che al momento ai tifosi genoani era apparsa come “La..Manna dal cielo”.

Al calcio che conta Lamanna ci è arrivato dopo sette anni di attesa, spesi tra Como, Gubbio, Bari e Siena, con la casa-madre Genoa che lo teneva in costante osservazione, come quel 27 settembre 2010 quando vestiva la maglia del Gubbio ed era finito in ospedale dopo essere stato aggredito da 8 persone, tra cui alcuni tifosi dell’Alessandria, davanti a un bar vicino allo stadio Moccagatta, dove la squadra umbra aveva appena perso 2-0. Da quelle ferite all’occhio e al naso era venuto fuori subito in uscita, magari bassa, il pezzo forte del suo repertorio.
(Twitter: @GuerraLuca88)