Frank Lampard al centro di uno scandalo a luci rosse, o meglio, al centro di due scandali, uno dei quali lo coinvolge direttamente.

L’ex giocatore inglese, ritiratosi lo scorso febbraio dal calcio giocato dopo quattordici anni nelle file del Chelsea e l’ultima esperienza negli Stati Uniti ai New York Cosmos, è finito sulle pagine di cronaca rosa per una questione che ha a che fare con una sua abitazione a Londra.

Si tratta di una dimora di lusso situata nel quartiere di Fulham, affittata a circa 3800 euro al mese a Davina Ward, presentatasi come maestra di fitness. Tutto normale, apparentemente, se non fosse che il fitness praticato all’interno di quella casa era ben lontano dalla norma.

Quel luogo, infatti, è finito ben presto per diventare la “grotta del peccato”, come è stata definita dai tabloid britannici, dal momento che lì dentro la donna era solita portare clienti con cui dava vita a particolari attività ginniche. In cosa consistevano? Molto semplice: sessioni di sesso sadomaso in cui lei fungeva da dominatrice e prendeva a frustate e sculacciate l’uomo di turno, a cui talvolta forniva sostanze stupefacenti e si faceva pagare fino a 450 euro l’ora.

La stessa, cosciente del suo status, amava definirsi la “donna più calda, selvaggia, sporca e maledetta di Londra”. Pare che Lampard, che abita ad un’altra lussuosa villa ad appena tre chilometri di distanza da quella in questione, fosse ignaro di tutto ed è dunque esente da ogni responsabilità.

Ma l’ex centrocampista della nazionale inglese è finito ugualmente nella bufera perché accusato di aver rivolto frasi sessiste ai membri femminili della sua famiglia, ovvero la moglie e la cagnolina. Ecco le mie due puxxxne (“two my bitches”), le ha definite, magari simpaticamente, ma attirando ugualmente feroci polemiche su di sé che l’hanno costretto a chiedere pubblicamente scusa perché frainteso nelle sue reali intenzioni.