Donovan ha detto basta. L’attaccante trentaduenne made in Usa, a cui si deve attribuire il merito di aver inaugurato il movimento calcistico statunitense e di averne diffuso la fama a livello mondiale, ha deciso di appendere le scarpe.

Landon Donovan è stato più di un semplice attaccante per il calcio e per lo sport d’oltreoceano.
Donovan potrebbe essere paragonato ad un profeta. Lui ha permesso agli americani di affiancare al sogno di calcare un campo da rugby, quello di calciare un pallone da calcio.
Donovan è anche l’uomo dei record, l’attaccante dei record. È lui ad oggi il marcatore più prolifico della storia del calcio americano, grazie alle sue 144 segnature in 14 anni di Major League Soccer, durante i quali ha vestito le maglie dei San Jose Earthquakes e dei Los Angeles Galaxy.

Donovan è il tipico giocatore mito in Patria, ma mai esploso oltre i confini nazionali. La sua carriera inizia nel 1999, quando le brillanti prestazioni durante il Mondiali Under-17 gli valgono il Pallone d’oro di categoria. Il Bayer Leverkusen fiuta il colpo (calcistico e di marketing) e lo acquista mettendolo sotto contratto per sei anni. L’avventura tedesca però non sarà quella che Donovan si aspettava. Tra prestiti al San Jose Earthquakes e ritorni in Germania, l’attaccante totalizza 29 presenze e mette a segno solo 9 reti. Nel 2005 decide così di abbandonare momentaneamente il sogno europeo e di tornare in America, questa volta ai Los Aangeles Galaxy. A Los Angeles tra una comparsa al Bayern Monaco e qualcuna in più all’Everton durante le pause del campionato americano, segna 2 gol in 29 presenze tra Bundesliga e Premier, tutto un altro rendimento rispetto a quello in madre patria dove ha giocato fino ad oggi.

Donovan è stato anche vicino all’approdo in Italia e con precisione al Livorno, durante la sessione del mercato estivo del 2009. L’allora presidente del Livorno Spinelli l’avrebbe preso di gran carriera per permettergli di dare il proprio contributo alla causa amaranto, ma fu costretto ad interrompere la trattativa con l’agente a causa dell’abbondanza del parco attaccanti, che contava: Bellucci, Danilevicus, Lucarelli, Tavano e gli allora giovanissimi Simeoni e Di Gennaro.

Ora, l’allenatore dei Galaxy Bruce Arena dovrà trovare un sostituto all’altezza in termini realizzativi e di carisma ed i nomi sulla lista della spesa sono di quelli che fanno l’eco. Partendo dallo juventino Andrea Pirlo, fino ad arrivare al capitano del Liverpool Steven Gerrard. Proprio i rimpiazzi ideali per una bandiera come Landon Donovan.