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Molti la ricordano sugli schermi televisivi mentre mangia un noto snack in uno spot assieme alla sua mamma. Sono passati diversi anni da allora e Larissa Iapichino, figlia di Gianni Iapichino e Fiona May, è diventata grande: a quindici anni, ha già superato la mamma nel salto in lungo.

Campionati italiani di prove multiple di scena a Padova. Siamo al coperto. Nella gara di salto in lungo, si appresta a prendere la rincorsa Larissa. Il suo balzo è eccezionale: 6.36 metri. Appena pochi giorni prima aveva già fatto registrare il record under 18 nel pentathlon saltando 6.12. Qualcosa di incredibile e per certi versi inaspettato, quella di cui è stata protagonista la ragazzina.

Del resto, il dna non mente: suo padre fu un campione nazionale di salto con l’asta, mentre la madre, che riceve la notizia del grande salto in diretta tv mentre è ospite a Quelli che il calcio, la ricordiamo tutti quando vinceva due medaglie d’oro mondiali e due argenti olimpici. Alla sua età Fiona May si era fermata sei centimetri più dietro, quanto basta per far luccicare gli occhi a chi spera di intravedere un nuovo atleta di livello in uno sport che in Italia è sprofondato da diversi anni a questa parte.

“Ho fatto qualcosa di surreale”, le prime parole di Larissa, che non crede ai suoi occhi, ma al tempo stesso dimostra di avere i piedi per terra, ben consapevole che la strada è ancora lunga. Sta ancora frequentando il liceo scientifico Leonardo Da Vinci, ma tra una versione di latino e l’altra, tra un problema di matematica e l’altro, eccola lì passare ore del pomeriggio sul tartan vicino casa.

“Per ora l’ atletica è divertimento, la priorità rimane la scuola; però ammetto che nel futuro spero diventi qualcosa di più serio”, osserva.

Ad allenarla sono i due coach Ilaria Ceccarelli e Gianni Cecconi, che la tengono sott’occhio al Centro Sportivo di Firenze. Proprio Cecconi dice la sua sulla giovane allieva: “Larissa è seria e umile, figlia d’ arte ma gran lavoratrice. Non sappiamo ancora se è ostacolista, saltatrice o velocista: è troppo giovane. Fa atletica quattro o cinque volte la settimana e, giustamente, vuole divertirsi con le compagne. Il potenziale c’ è: ha una fisicità più ridotta della madre (come Fiona ne nasce una su un milione) ma è più veloce. Io, però, sto bene attento a non fare paragoni”.