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Sono stati assegnati nella Salle des Etoiles di Montecarlo i Laureus World Sports Awards 2017, gli Oscar dello sport istituiti nel 1999 da Daimler AG e Richemont e sponsorizzati da Mercedes-Benz, International Watch Company e Vodafone. A condurre la serata, l’attore hollywoodiano Hugh Grant.

Ad aggiudicarsi il titolo di miglior atleta dell’anno – per la quarta volta in carriera – è lo sprinter giamaicano Usain Bolt, che ha chiuso la sua ultima Olimpiade con una nuova straordinaria tripletta: 100, 200 e 4×100 metri. Ad annunciare la sua vittoria è Michael Jordan, che gli ricorda i precedenti successi del 2009, 2010 e 2013. La concorrenza, stavolta, rispondeva ai nomi di Mo Farah (britannico campione olimpico dei 5000 e 10000 metri a Rio), Cristiano Ronaldo (campione d’Europa con il Real Madrid e con il Portogallo e vincitore del suo quarto Pallone d’oro), le stelle della NBA Lebron James e Stephen Curry e il tennista Andy Murray (vincitore di Wimbledon, dell’oro a cinque cerchi e detentore della prima posizione del ranking atp).

La regina al femminile è invece la statunitense Simone Biles, icona della ginnastica artistica e capace di aggiudicarsi ai Giochi Olimpici ben quattro ori (individuale, squadra, volteggio e trave). Ma al femminile c’è anche un’altra regina ed è italiana: la mitica Bebe Vio, nominata come miglior atleta paralimpica dell’anno, dal momento che ha fatto emozionare tutti con le prodezze alle Paralimpiadi e con la sua storia che l’ha portata fino ad incontrare Barack Obama. Per lei, il premio consegnato da Alessandro Del Piero.

Ritorno dell’anno per il nuotatore Michael Phelps, capace di rientrare alle gare e sbaragliare la concorrenza nella più volte citata kermesse olimpica. Squadra dell’anno ai Chicago Cubs che militano nella MLB americana, mentre lo spirito dell’anno è stato quello che hanno messo in campo i giocatori e l’allenatore (Massimo Ranieri) del Leicester per conquistare con grosso stupore di tutti il titolo di campione d’Inghilterra. Nico Rosberg la rivelazione dell’anno in virtù del successo nel mondiale di Formula 1. Premiata, infine, la Squadra per il bene: è la nazionale olimpica degli Atleti Rifugiati.