Oggi è un giorno di festa per lo sport italiano e per il tennis in particolare. Compie, infatti, gli anni la grande Flavia Pennetta, ritiratasi alla fine dello scorso anno. Nei quindici anni di attività agonistica la tennista brindisina ha vinto undici titoli, di cui il più importante è ovviamente lo US Open, conquistato lo scorso anno battendo l’amica Roberta Vinci nella storica finale tutta italiana. Per quanto riguarda il ranking, la Pennetta è stata la prima azzurra a entrare nella top ten, il 17 agosto 2009 dopo aver vinto il torneo di Palermo, il Premier di Los Angeles ed esser arrivata in semifinale a Cincinnati, realizzando, così, una serie di quindici vittorie consecutive, altro record per una tennista italiana. Il suo best ranking è stata la sesta posizione, raggiunta poco dopo il trionfo di New York.
A livello di nazionale, ha contribuito alla vittoria di ben quattro Fed Cup ( 2006, 2009, 2010, 2013), che le sono valse il collare d’oro al merito sportivo.
Ecco alcune delle frasi più belle della Pennetta.

Le cose nella vita girano sempre per molti versi, devi solo aspettare il tuo turno.

Non sono gelosa, perché non è un playboy impenitente. O, forse, dovrei dire che non lo è più. [Su Carlos Moyá, suo compagno, nel 2005]„

Si può star bene anche sole. Però, un giorno, a Moya mi toccherà dire grazie: mi ha fatto scoprire cose di me che non conoscevo. La grinta, la forza, la voglia di riscatto.

“[Sull’effetto dell’amore sullo sport] Cambiano le tue priorità, se sai che lui non è con te, magari sbarelli e non t’importa di perdere, perché così torni prima a casa da lui. L’amore non sempre fa bene a chi fa sport.

pennetta -fogna

Mi hanno sempre insegnato che il lavoro paga, che se lavori prima o poi arrivano anche i risultati. Mi hanno sempre insegnato di stare lì, pronta a prendere e sfruttare qualsiasi errore.

È da quattro anni che mi impegno per migliorare sui campi veloci e finalmente si sono visti i risultati. Aveva ragione il mio allenatore quando diceva di non lasciarmi andare. Capita, quando fai fatica e i risultati non arrivano. Invece ha ragione lui: il lavoro ripaga.„

Non sono una che si fa problemi di superficie: se sono in forma posso giocare bene ovunque.

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Ho un rito tutto mio. Ogni anno c’è una canzone su cui mi fisso, che non mi stanco mai di ascoltare e che fa da colonna sonora a tutti i miei tornei: mi deve dare serenità fuori dal campo e carica prima di un match.„

Nessuno, nemmeno un’amorevole moglie, può dire a un campione quando ritirarsi. Nel mio caso, è stato un processo lungo. La decisione è maturata nei mesi, cercavo di non pensarci e invece l’idea del ritiro s’infilava di continuo nella mia testa. Poi, la vita mi ha offerto l’occasione perfetta: la finale dell’Open Usa, l’anno scorso, a New York. L’apice della carriera. Avrei annunciato il ritiro anche se avessi perso da Roberta Vinci. Farlo da campionessa Slam, lo ammetto, è stata la ciliegina sulla torta. Per noi donne, forse, smettere è meno difficile: siamo pragmatiche, organizzate, predisposte a fare progetti, desiderose di allargare la famiglia. E poi, rispetto al calcio, il mio è uno sport individuale: decidendo di ritirarmi, non dovevo rendere conto a nessuno, se non a me stessa. Ero pronta, l’ho fatto.„

https://www.youtube.com/watch?v=jWPdyrmwMcI

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