Bisogna saper perdere, non sempre si può vincere“. Gli animatori ed educatori dei miniclub estivi fanno cantare questo ritornello ai bambini per fargli capire che un gioco va oltre il risultato. In Serie A invece sembrano essere duri di comprendonio e ieri ne abbiamo avuto l’ennesima prova.
La Juventus è tornata a vincere al “San Paolo” di Napoli dopo 14 anni. Era il 30 settembre 2000 e gli uomini di Ancelotti si imposero 1-2. Le reti furono siglate da Stellone, Kovacevic e Del Piero. E come ci si poteva aspettare i partenopei non hanno accettato la sconfitta. Come accaduto il 5 ottobre 2014 contro la Roma, anche in questo match-clou ci sono stati episodi difficili da valutare per la squadra arbitrale.
Lo sfogo dell’entourage azzurro nel postpartita è stato quello di un ambiente che non ha accettato di buon grado la sconfitta, a differenza del giubilo in Supercoppa, usando anche parole pesanti, nelle persone dell’allenatore Benitez, il cui “CI PUO’ STARE” è diventato il tormentone dei suoi interventi nelle varie televisioni e del presidente De Laurentiis che su Twitter non ha usato mezzi termini nei riguardi delle giacchette gialle che hanno diretto la partita.

Cattura1

Parole che attestano mancanza di sportività e di una cultura sportiva che hanno, ma sotto i piedi. E non di centimetri, come nell’azione del gol di Caceres, ma di metri e metri.

Dal 2007 a oggi: una sfida decisa dagli episodi

zalayeta

Vi ricordate questo? Il penalty per presunto fallo di Buffon sull’ex compagno, Marcelo Zalayeta. Era Napoli-Juventus del 27 ottobre 2007. Risultato finale 3-1 con due rigori discutissimi concessi da Bergonzi alla squadra di casa.

marchisio

Finale di Coppa Italia 2012 all’Olimpico di Roma. Il Napoli vincerà 2-0, ma alla Juventus mancherà un rigore per l’entrata scomposta di Aronica su Marchisio.

llorente

12a giornata del campionato 2013/2014. Il gol in offside di Fernando Llorente Sky lo quantificò in 21 cm e fu l’unico errore certificato della squadra arbitrale

fuorigioco

Ultimo duello tra le due formazioni prima di quello di ieri sera. Sempre al “San Paolo”. La Juventus di Conte perde 2-0, ma il match si sblocca grazie a un gol realizzato da Callejon in fuorigioco. Un offside più netto e visibile rispetto ad altri.

Ma in Italia piace polemizzare. Piace darci sotto con gli insulti e i sospetti verso i vincitori, i migliori. E non si riesce mai a mettersi dalla parte dell’arbitro. Non un arbitro qualsiasi. Ma arbitro di calcio: un gioco semplice, dal regolamento difficile. Si potevano dedicare parole e aggettivi alle prodezze di Vidal e Pogba o, volendo, al San Paolo meraviglioso che ha cantato Napul’è e ha fatto venire la pelle d’oca a tutti indistintamente. E invece no: 2 cm di fuorigioco. Ci rinuncio, buona serata.