In Italia, lo sport è da sempre una parte integrante della cultura nazionale. Per promuovere ulteriormente l’importanza dello sport e renderlo più equo ed inclusivo, è stato pubblicato il Decreto Legislativo n. 120 del 28 agosto, con importanti correttivi alla riforma dello sport.
Questa nuova legge, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 206 del 4 settembre, segna un passo significativo nella trasformazione del panorama sportivo italiano.
Uno degli obiettivi principali di questa riforma è garantire la dignità e i diritti dei lavoratori sportivi.
Il decreto riconosce l’importanza del lavoro nel mondo dello sport e offre un quadro normativo che promuove una migliore tutela dei diritti di atleti, allenatori e di chiunque sia coinvolto nell’ambiente sportivo. Allo stesso tempo, semplifica gli adempimenti burocratici per i datori di lavoro, promuovendo una maggiore efficienza nell’amministrazione delle attività sportive.
Un’altra parte fondamentale della riforma riguarda gli statuti delle Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) e delle Società Sportive Dilettantistiche (SSD).
Il decreto introduce un periodo transitorio per consentire loro di adeguare i loro statuti alle nuove disposizioni, inclusi l’oggetto sociale e l’esercizio di attività strumentali e secondarie a quelle sportive dilettantistiche.
Questo adeguamento deve essere completato entro il 31 dicembre 2023, e la mancata conformità comporterà l’inammissibilità della richiesta di iscrizione al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche. Un passo importante verso una maggiore trasparenza e coerenza nell’ambiente sportivo.
Inoltre, la riforma regola l’acquisto della personalità giuridica degli enti sportivi. Per ottenere questa personalità, un ente deve possedere un patrimonio liquido e disponibile di almeno 10.000 euro, o dimostrare il valore dei beni diversi dal denaro attraverso una relazione giurata da un revisore legale o da una società di revisione legale.
La riforma dello sport in Italia rappresenta un passo avanti nella promozione dello sport equo e inclusivo. La dignità dei lavoratori sportivi è riconosciuta, gli adempimenti burocratici vengono semplificati, e le ASD e SSD hanno un periodo transitorio per adeguarsi alle nuove norme. Questo nuovo quadro normativo contribuirà a costruire un futuro migliore per lo sport italiano, più aperto, trasparente e orientato verso la crescita e lo sviluppo di tutti i cittadini italiani attraverso l’attività sportiva.