Arrivano i primi verdetti per il calcio italiano. Juventus “scudettata”, Palermo in A, Virtus Entella e Perugia in Serie B. Le ultime due realtà rappresentano una delle cose più belle del week-end calcistico. Non che bianconeri e rosanero non lo siano, però nelle due squadre di Lega-Pro avvertiamo una sorta di riconciliazione con un mondo contornato ultimamente da polemiche, violenze e altre cose brutte che non c’entrano con la sfera che rotola sul manto erboso. La Virtus Entella è una società che sa il fatto suo, che paga regolarmente gli stipendi, che non se la prende se un rigore solare non è stato concesso a suo favore, che rispetta i valori etici dello sport.

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Antonio Gozzi, patron del club biancoceleste, opera nel settore dell’acciaieria con la sua florida azienda capace di dare lavoro a tantissime famiglie. Gozzi, sin dal suo approdo alla presidenza del sodalizio ligure, aveva promesso qualcosa di importante, in modo da entrare nella storia del calcio italiano. Dopo stagioni altalenanti, sorprendenti e amare, la Virtus Entella, lo scorso anno, è stata protagonista nel girone A del campionato di Prima divisione – Lega Pro, rimediando un’immeritata eliminazione nei play-off contro il Lecce. Quest’anno, però, grazie al progetto Gozzi-Superbi-Prina e il giusto mix di giovani ed esperti calciatori, Chiavari ha potuto finalmente alzare le braccia al cielo per un risultato storico e straordinario. La vittoria finale, conquistata solo all’ultima giornata sul campo della Cremonese, è stata ancora più bella, dopo una serie di pareggi e sconfitte che avevano messo a repentaglio il salto di categoria.

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Il “Grifo”, invece, al termine di un campionato di Prima divisione-girone centro-meridionale al cardiopalma, tra i più sofferti della Lega Pro, batte il Frosinone e stacca il pass per quella destinazione chiamata Serie B. Gli umbri mancavano nel calcio che conta da tanti, forse troppi anni. Anni in cui hanno conosciuto le lacrime del fallimento, il significato della parola terra in un campo di calcio, ma anche la gioia per le due promozioni avvenute negli ultimi tre anni.

Massimiliano Santopadre, da ieri entrato nell’olimpo dei presidenti più amati dai perugini, dopo la delusione dello scorso anno, quando il Pisa tolse la possibilità di far disputare la finale promozione contro il Latina, ha saputo ricompattare un ambiente assetato dei grandi palcoscenici. Andrea Camplone, un fedelissimo del numero uno del Perugia, si è caricata sulle spalle la squadra a fine agosto, riportandola in B dopo nove anni di purgatorio. Un risultato meritato, così come quello conseguito dalla Virtus Entella, dal prossimo anno, avversario del “Grifo” in quella B che piace a tutti. Chiavari e Perugia, distanti quasi 347 chilometri, ma con le stesse gioie.