Non è stato certo un esordio fortunato ieri per la prima donna uscita da una scuola di allenatori maschile federale. Il Clermont di Corinne Diacre, dopo essere passato in vantaggio in contropiede con Sawadogo al 7′ del primo tempo, si è fatto raggiungere e poi sorpassare nella ripresa dalla squadra di casa del Brest con un rigore generoso trasformato da Grougi (51′) e da una rete di Alphonse (67′). La squadra ospite però ha provato a pareggiare fino alla fine ma un palo e alcune splendide parate dell’estremo difensore locale Thebaux hanno bloccato il risultato sul 2 a 1.

Tutta la Francia è stata in spasmodica attesa per la prima panchina ufficiale della bella allenatrice di Croix, che avrebbe voluto festeggiare il suo quarantesimo compleanno con una bella vittoria. In compenso però è arrivata una prestazione convincente. Dopo un precampionato di grande prestigio coronato da 5 vittorie, 2 sconfitte e un pareggio con il Bastia (Ligue 1) del nuovo allenatore Claude Makelele, il quale aveva speso belle parole per la Diacre nell’immediato post gara, la stampa transalpina era pronta a scatenarsi. A dire il vero però i giornalisti sembravano più interessati alle curiosità su spogliatoi e docce che sull’andamento della partita e sulle reali capacità della bella Corinne.

L’allenatrice del Clermont, con un passato da capitano della Nazionale femminile francese e da vice del c.t. delle Bleues Bruno Bini, è a conoscenza del fatto che i suoi principali antagonisti saranno lo scetticismo e la pressione mediatica. Vorrebbe essere considerata al pari dei suoi colleghi maschi e sa bene che qualora dovesse riuscire a fare bene ciò potrebbe costituire la definitiva apertura del calcio al mondo femminile. Il suo presidente Claude Michy, il quale dopo le discusse dimissioni di Helena Costa a pochi giorni dall’inizio della preparazione e le critiche subite, non è tornato indietro sui suoi passi nominando un’altra allenatrice donna, non ha dubbi ed è certo che la sua squadra disputerà un grande campionato. Corinne Diacre è molto motivata ed è convinta che con una serie di buone prestazioni aumenterà la fiducia dei tifosi e farà diminuire considerevolmente l’attenzione dei media.

Non si tratta però della prima allenatrice donna in assoluto. Ci sono dei precedenti, anche se in campionati di caratura inferiore. Nel 1999 il presidente Gaucci nominò in qualità di tecnico della Viterbese (c1) Carolina Morace, la quale però dopo sole 2 partite (1 vittoria e 1 sconfitta) rassegnò le dimissioni. Nel 2012 invece Nelfi Ibanez Guerra è stata nominata allenatrice di una squadra della seconda divisione peruviana. Dopo 2 anni è la volta della quarantenne francese, che in patria già chiamano “pioniera”. Ieri la Francia l’ha accolta con fiori e applausi e nel prossimo turno farà altrettanto con il primo arbitro donna tra i professionisti, la trentenne Stéphanie Frappart.