La settimana scorsa vi avevamo proposto un’intervista ad uno scommettitore professionista che ci aveva parlato, in maniera appassionata ma poco dettagliata del betting exchange. Ci aveva spiegato di cosa si tratta e dei suoi ampi margini di guadagno con questo mondo tanto strano quanto affascinante. In settimana abbiamo voluto seguire il suo consiglio e abbiamo deciso di approfondire la questione. Anche per rispondere alle tante richieste ricevute sul come fare per provare la decantata tecnica per scommettere.
E abbiamo anche realizzato uno screenshot che rende bene l’idea. Un’avvertenza per compiere questo breve viaggio insieme: lasciate a casa timori reverenziali, paure infondate e soprattutto dimenticate il classico mondo delle scommesse, dei “biglietti” della domenica e del totocalcio. Qui siamo in un’altra dimensione.
Il betting exchange ti permette di scommettere, ma la scommessa è tra utenti. Infatti è sempre l’utente, tu o un altro giocatore, a fare da banco. Ma andiamo sul concreto: se scommetto sulla vittoria dell’Italia contro l’Azerbaijan vuol dire che c’è un altro utente come me che fa da banco. Vuol dire che se io gioco 1 Euro sull’Italia, data a 1.08, se vincerò mi dovrà pagare un utente che fa da banco nell’occasione. E di conseguenza se l’Italia non vincerà il mio euro non andrà nelle casse della società di scommesse, ma nelle casse di quell’utente che fa da banco e ha “vinto” la propria scommessa. Lo stesso utente che a parti invertite avrebbe dovuto elargire il compenso in mio favore.
Tutto questo dunque presuppone uno scambio di scommesse, con la tradizionale società che stabilisce le quote a fare da spettatrice impotente. E presuppone, di conseguenza una liquidità presente. Ergo: se non c’è un utente che faccia da banco io non posso scommettere, ma posso proporre una quota, ed un massimo che sono disposto a giocarci su, e attendere che qualcuno accetti la proposta di fare da banco alla mia scommesse. Le possibilità di vincita, sviscerando il gioco, sono due:
– indovinare l’esito giusto e vincere l’importo scommesso moltiplicato per la quota “acquistata”;
– fare da banco e vincere le puntate altrui nel caso in cui la possibilità per la quale abbiamo fatto da banco non si realizzi.
In Italia questo tipo di scommessa è legale da Aprile, ma prevede la possibilità per i giocatori di usare solo e soltanto liquidità presente in Italia. Quindi non vi aspettate cifre da capogiro, e i professionisti snobbano il mercato italico, limitati dalla poca consistenza della liquidità presente. Ma può essere comunque un modo per divertirsi e provare a fare due soldi per chi avrà pazienza e voglia di cimentarsi. Per saperne di più e provare è possibile andare su “Betfair.it” o “Betflag”.
Ma c’è di più. L’intervistato della scorsa settimana, volontariamente rimasto anonimo, ci aveva parlato delle “sure bet”. Alla lettera: scommessa sicura, vale a dire: vincita sicura. Come può una vincita essere sicura? Si tratta di casi remoti, ma esistenti, e facilitati dal sistema di betting exchange, che prevedendo un utente come banco non può fare i normali conti che fanno le agenzie di scommesse. Ci sono degli eventi per cui le quote consentono di vincere (dividendo l’importo scommesso sui 2, se si tratta di under-over, o 3, se si tratta di 1-x-2. esiti possibili), ma il problema è come riconoscerli. Alle spalle c’è un calcolo matematico: se (1/quota1) + (1/quota2) + (1/quotaX) < 1 vuol dire che la vincita può essere assicurata. A quel punto starà a noi decidere come dividere le puntate, ma seguendo questo criterio, e la divisione per 1 già fatta si può anche stabilire un fisso da vincere in qualunque caso.
E il viaggio nel mondo delle scommesse sportive per noi si conclude qui. Sicuri di avervi dato uno spunto di riflessione e di avervi almeno aperto le porte di un mondo che non è ancora conosciuto da tutti, anzi. Poi starà a voi provarci o meno, la nostra inchiesta giornalistica sul tema finisce qui e la prossima settimana analizzeremo altri argomenti. Ma voi se volete potete sfruttare tutto questo per divertirvi, e magari far uscire qualche soldo, che non fa mai male. Scommettiamo?