La buona prestazione fornita contro il Palermo, oltre a riportare i nerazzurri ad una vittoria che mancava dall’11 gennaio, ha mostrato segnali positivi per una squadra ancora alla ricerca del giusto equilibrio. Ma non sono solo rosee le analisi venute fuori dal match contro il club siciliano. Se da una parte la doppietta di Icardi, o la porta inviolata di Handanovic sono note tutt’altro che negative, vedendo la partita i tifosi non possono non essersi domandati: “e ora Kovacic dove lo mette?”

Ebbene sì. La squadra messa in campo nella giornata di ieri da Roberto Mancini ha mostrato segnali incoraggianti sotto tutti i punti di vista. Fatta eccezione per quella palla gol clamorosamente sciupata da Dybala, la difesa nerazzurra ha retto meglio del previsto la pressione derivante dal tandem d’attacco rosanero Vazquez-Dybala, complici un Juan Jesus in forma ed un Ranocchia meno pasticcione del solito. Ma è stato anche merito di un Medel che con i piedi sarà anche inguardabile ma che in quanto a forza fisica è sempre uno spettacolo e di un Brozovic in campo per novanta minuti e costantemente pendolo tra la mediana e la trequarti. Ed infine c’è Shaqiri. Ormai battitore fisso di qualsivoglia calcio piazzato, e non a caso sugli angoli battuti dai suoi piedi tante sono state le occasioni che per poco non venivano concretizzate in rete.

E poi dovrebbe esserci, ma non c’è… Mateo Kovacic. Ieri Mancini ha schierato un 4-3-1-2 con Guarin, Medel e Brozovic a centrocampo, Shaqiri trequartista. I risultati si sono visti eccome. Il gioco è stato il leitmotiv del match e le occasioni da gol non sono mancate. Un work in progress che per la prima volta da un po’ di tempo a questa parte ha mostrato segnali incoraggianti e che dubitiamo Mancini possa rischiare di frenare reintegrando il trequartista nell’undici titolare.

Non è un mistero che il tecnico di Jesi avesse già iniziato a macinare pensieri sulla collocazione del talentino croato già dai primi giorni dell’arrivo di Xerdan Shaqiri, or ora spostandolo sull’esterno, or ora pensando e provandolo nei panni del Pirlo della situazione. Ma gli esperimenti non sono andati a buon fine, Mateo è apparso spento e poco incisivo ed alla fine è stato relegato in panchina.

E questo è un problema. Perché si è ormai capito come Kovacic e Shaqiri insieme al momento non possano proprio giocare, soprattutto con il 4-3-1-2. A centrocampo il croato garantirebbe pochissima copertura ed in avanti il mega investimento fatto per Shaqiri lascia poco spazio all’improvvisazione. Per il momento il croato dovrà accontentarsi di fare la spola tra la panchina e l’ingresso in campo a partita in corso, cercando di sfruttare al meglio tutte le occasioni disponibili per mettersi in mostra e magari per crescere. Altrimenti, scelte tecniche come quella d ieri potrebbero ripetersi.