Tre vittorie consecutive non accadevano da troppo tempo per il mondo nerazzurro che a pochi giorni dall’uscita nelle sale del film dedicato a l’ex capitan Zanetti, luce di ricordi straordinari, ricomincia a intravedere quell’Inter che fu. È vero, nonostante il buon momento l’obbiettivo stagionale sembra del tutto sfumato, da tempo ormai, tuttavia i tifosi interisti possono iniziare a dare fiducia ad un progetto che conquista sempre più una credibilità che cresce partita dopo partita.
Il progetto è nuovo di zecca e si vede: pochissimi tasselli dell’era Mazzarri ne fanno ancora parte e anche quelli più preziosi come Kovacic non hanno ancora convinto fino in fondo. Mancini infatti lo aveva escluso dalla formazione titolare per più di un turno, finchè il croato parte dall’inizio a Cagliari e va in gol. Che questa sia stata una strategia del Mancio per motivare il ragazzo? Non lo sapremo mai, ma quello che è certo è che ha funzionato anche se il giovane talento è parso piuttosto contrariato, come dimostra l’esultanza che ammutolisce e il gelido saluto con Mancini al momento della sostituzione.
La grande ondata di positività è anche frutto di un assetto tattico ritrovato e insieme al modulo anche gli interpreti perfetti per interpretarlo, uno su tutti Fredy Guarin. Un leader, probabilmente il vero capitano dell’Inter attuale e soprattutto sicuro in mezzo al campo e pericoloso in avanti. L’esplosione del colombiano compensa anche i demeriti di Brozovic che dopo un inizio di qualità è calato sul piano della continuità, ma come per Kovacic, anche il nuovo croato dell’Inter saprà rialzarsi sotto la guida di un tecnico come Mancini che da sempre è abituato a lavorare con grandi campioni e di certo questa missione non gli fa paura.
Alla fine della fiera, però, i gol li fa sempre un giocatore, Mauro Icardi, già 14 e decisamente in crescita rispetto alle scorse annate in Italia. Sulla sua situazione di rinnovo ci sarebbe da scrivere un giallo, ma dopo le polemiche di qualche settimana fa e dopo la non-esultanza di San Siro contro il Palermo, continua a far parlare di sé ma nel modo in cui piace di più ai tifosi: facendo sempre gol. Il terzo posto è lontano, ma chissà che contro la Fiorentina non si compia l’impresa di un quarto posto inimmaginabile qualche tempo fa, ma non prima della sentita gara di San Siro contro il Celtic ad una settimana dal pirotecnico 3-3, che regala ai nerazzurri speranza nel passaggio del turno. Tra malcontenti e rinascite l’Inter vuole tornare grande e con questi interpreti finalmente si può.