Livaja non fa altro che peggiorare la situazione, gettando benzina sul fuoco in quel di Bergamo. Dopo la sconfitta col Verona, preceduta dagli scontri tra gli ultrà dell’Atalanta e le forze dell’ordine, giocatori e tifosi hanno perso le staffe. Al centro delle critiche e delle polemiche proprio l’attaccante Livaja.

Il giovane croato, già al momento della sostituzione, ha risposto in una maniera tutt’altro che positiva alle contestazioni da parte dei tifosi. Livaja ha reagito gesticolando e battendo le mani sulle barriere in vetro che separano il campo dalla tribuna. Il giocatore atalantino ha deciso poi di non finirla là. Infatti, come se non bastasse, ha portato avanti il litigio sui social network, in particolare su Facebook.

Sul suo profilo si è scatenato un vero e proprio inferno: sono volati insulti, e non solo. Ai messaggi di un tifoso, che lo invitava a lasciare Bergamo e a far ritorno in Croazia, Livaja ha risposto con le minacce, invitando i tifosi ad andare con lui e lasciandosi scappare un appellativo per nulla elegante: “italiani bastardi”. Il commento, in seguito cancellato, ha innescato una reazione a catena.

Non ancora soddisfatto, il croato ha dato ulteriore saggio del peggio di sé rispondendo ad un altro commento, che auspicava un suo futuro lontano dall’Atalanta, scrivendo “Speriamo merde”. Il 20enne ha dunque collezionato un’altra bravata delle sue, degne di un bad boy. Livaja ha scelto il momento meno adatto per evidenziare la sua indole da testa calda, visto che quella col Verona era la sua prima gara da titolare dopo la decisione dell’allenatore che a marzo, per motivi di carattere disciplinare, lo aveva tenuto fuori dalla rosa sino a ieri.

Anche nella scorsa stagione Livaja si è mostrato come un tipo irrequieto e piuttosto vivace. Nello specifico, il giocatore colpì con un pugno il compagno di squadra Radovanovic. Successivamente si scusò in modo pubblico con squadra e società. Il giocatore, in comproprietà con l’Inter, forse punta a sbarcare definitivamente a Milano.