Il Toro tira un sospiro di sollievo e lo fa grazie all’ultimo arrivato, la gallina de oro. Mai soprannome fu più azzeccato, Maxi Lopez pescato dalla panchina al 69′ regala ai granata tre punti fondamentali in ottica salvezza. Si dice che negli scontri diretti i punti valgano doppi, ieri infatti perdere a Cesena avrebbe voluto dire non solo rimettere in gioco gli emiliani, sempre più affossati in zona retrocessione, ma ripiombare nuovamente in quel tunnel profondo e pericoloso che pareva ormai alle spalle.
Il Torino è partito forte e imponendo sin da subito un buon ritmo di gioco si è ritrovato dopo 22 minuti in vantaggio per 2 a 0 grazie alle reti di Benassi e Quagliarella, entrambi ben innescati da Farnerud. Sembrava dunque un pomeriggio in discesa e invece a 5 minuti dal termine Ventura si è ritrovato nel bel mezzo di un incubo, una gara chiusa riaperta da due ingenuità, una di Padelli e l’altra ancor più grave di Jansson, che avrebbero potuto costare davvero care se il Toro non avesse saputo reagire. Dopo soli 2 minuti dal pareggio, fortunatamente Fabio Quagliarella è riuscito a servire su un piatto d’argento un pallone per l’accorrente Maxi Lopez che non si è certo fatto scrupoli nel battere in uscita il povero Leali.
Sesto risultato utile consecutivo, se non si conta l’eliminazione in Coppa Italia, e la certezza che il momento buio sembra essere definitivamente passato. Sul mercato comunque qualcosa si farà in modo da affrontare con più serenità il girone di ritorno e provare l’impresa nei sedicesimi di Europa League contro l’Athletic. Un regalo però sembra essere già arrivato, e ben gradito, dato che i tifosi hanno già avuto modo di apprezzarlo. Maxi Lopez è giunto a Torino aggrappandosi ad una delle ultime chance che la carriera, ormai decisamente in parabola discendente, è in grado di offrirgli. I tempi del River Plate e del Barça sono solo lontani ricordi, così come quelli di Catania, da quel momento un lungo girovagare poco prolifico fino all’approdo in estate al Chievo. Ma nel nuovo club l’argentino potrebbe ritrovare gli stimoli e la serenità che ultimamente Wanda e Mauro Icardi gli hanno rubato.
Un gol dunque determinante e scacciapensieri quello messo a segno ieri al Manuzzi che oltre a rivitalizzare la sua carriera potrebbe rappresentare una svolta per il Torino. Difficilmente potrà risolvere da solo i problemi che stanno contraddistinguendo i granata (uno dei peggiori attacchi della Serie A) in fase offensiva dall’inizio dell’anno, ma l’argentino darà loro una mano a ritrovare la via del gol, vediamo come e perché. L’unico, al momento, tassello imprescindibile, per esperienza e capacità tecniche, dello scacchiere offensivo di Ventura non può che essere Fabio Quagliarella. Tuttavia l’attaccante di Castellammare di Stabia non sta vivendo una stagione esaltante e forse ciò è dovuto anche al fatto che non riesce a trovare un adeguato compagno di reparto. Si era partiti con Larrondo ma tra i due non c’era feeling, l’argentino d’altronde, con tutto il rispetto, è una brutta copia del Quaglia, difficile dunque trovare un equilibrio tra due giocatori che tendono a compiere gli stessi movimenti. Si era passati poi ad Amauri, anche qui per certi versi l’equilibrio era precario, il brasiliano, molto abile nel gioco di sponda, è un giocatore ormai troppo statico e il napoletano era spesso costretto a giocare lontano dalla porta. Ventura dunque ha voluto provare l’ancora troppo acerbo Martinez, e Quagliarella praticamente si è ritrovato a fare la prima punta, grande lavoro sporco ma pochi palloni giocabili con il venezuelano intento a girargli attorno senza dare troppi punti di riferimento, ma soprattutto ai compagni e non agli avversari. Niente Cerci-Immobile sia chiaro, ma ecco Maxi Lopez potrebbe davvero diventare la spalla ideale del numero 27 granata, in quanto si tratta di un giocatore completo con il quale l’italiano potrebbe scambiarsi più volte a partita in corso il ruolo, alternandosi tra prima e seconda punta, in modo da fornire assist come quello sfornato ieri a Cesena e tornare a siglare gol con una certa continuità.