Appena due anni fa, l’Italia toccava probabilmente il punto più basso della storia, con la storica mancata qualificazione ai Campionati Mondiali di Russia 2018 dopo l’ormai famigerato match contro la Svezia. Occorreva ripartire dal basso con lavoro e dedizione, senza troppe pretese ed obiettivi acclarati.
Trascorsi ventiquattro mesi, sembra un’altra nazionale, quella che sta dominando le qualificazioni a Euro 2020: prima squadra a qualificarsi alla fase finale della prossima rassegna continentale, la squadra allenata da Roberto Mancini ha inanellato una bella striscia di record.
Dopo il rotondo 5-0 rifilato al Liechtenstein (non era un test attendibile, ma mai sottovalutare ogni incontro sul terreno di gioco), il commissario tecnico ha uguagliato Vittorio Pozzo, l’uomo dei due Mondiali azzurri consecutivi negli anni ’30, semplicemente il più grande di sempre. Certo, il paragone suona un po’ stridente nei confronti dell’allenatore più vincente di sempre della nostra storia, ma almeno stando al numero di vittorie di fila questo dicono i numeri.
Sono ben otto, infatti, i successi messi a segno dalla giovane band di Mancini, tanti quanti quelli ottenuti proprio dalla mitica squadra di Pozzo anteguerra. Lui, l’artefice di questa rinascita, ci scherza su: “Se mi interessa avere pareggiato il record di Pozzo? Mi interesserebbe vincere due Mondiali e un’Olimpiade come ha fatto lui. Ma diciamo che mi basterebbe vincere un Europeo…”.
Se la qualificazione a Euro 2020 è giunta con ben tre turni di anticipo (altro record) e se si considerano le qualificazioni per le fasi finali degli eventi continentali, sale a ben 38 la striscia di risultati utili consecutivi: l’ultimo Ko per la nazionale risale, infatti, al lontano settembre del 2006, quando perse 3-1 per mano della Francia.
E se il problema è quello di trovare veri goleador, Mancini sogghigna: “Speriamo che all’Europeo i nostri centravanti [Belotti e Immobile] inizino a fare tanti gol di seguito come Paolo Rossi o Schillaci”.