Diego Armando Maradona catalizza ovunque l’attenzione, sempre e comunque. Recatosi a Madrid per assistere all’incontro di andata degli ottavi di finale di Champions League tra il suo Napoli (dalla cui città sta per ricevere per iniziativa del primo cittadino De Magistris la cittadinanza onoraria) e il Real Madrid, il Pibe de Oro è stato protagonista di uno spiacevole episodio di cronaca.
Il campione argentino è stato interrogato, poco prima della partita di calcio, dalla polizia spagnola per sospetta aggressione alla sua attuale compagna, Rocio Oliva, più giovane di lui di trent’anni, in seguito ad un acceso diverbio avuto la notte precedente. A chiamare le forze dell’ordine sarebbe stato il direttore dell’albergo in cui la coppia alloggiava, che avrebbe sentito un eccessivo baccano proveniente dalla loro stanza.
Indiscrezioni parlavano di una possibile denuncia della donna nei confronti dell’ex attaccante del Napoli, ma questa voce è stata smentita dal diretto interessato, che sul proprio profilo facebook ha dichiarato che il suo avvocato Matias Morla ha già avuto un colloquio con le autorità iberiche e che non esiste alcuna denuncia in merito perché si tratta soltanto di uno “show mediatico” volto a gettare fango nei suoi confronti.
“Sto attraversando un momento bellissimo, lasciamoli parlare [riferito ai media] di ciò che vogliono”, sono le parole pronunciate in sua difesa, sebbene sia spuntato un video che lo mostrerebbe ubriaco proprio poco prima del match al momento dell’uscita dall’hotel finito al centro del caso. E il momento bellissimo coincide con le parole d’elogio pronunciate dall’attuale patron partenopeo Aurelio De Laurentiis, che lo starebbe per promuovere ambasciatore del Napoli all’estero, essendo stato colui che ha portato ai massimi livelli internazionali la squadra campana in tutta la sua storia.
Insomma, Napoli e i napoletani lo amano incondizionatamente e sperano che con il suo sostegno possa spingere la squadra a credere nell’impresa di buttare fuori il Real nella partita di ritorno al San Paolo.