Abbiamo avuto il privilegio di assistere ad una grande domenica di sport: l’ennesimo sigillo di Roger Federer nel tennis, il capolavoro di Philippe Gilbert al Giro delle Fiandre, i gol domenicali di una nuova giornata del campionato di Serie A. Senza dimenticare le emozioni che ci hanno regalato due Maratone che si sono corse nel nostro Paese, quella di Roma e quella di Milano.
Già, perché quest’anno – e sarà così per le prossime tre stagioni – i rispettivi organizzatori hanno fissato in calendario in contemporanea i due eventi. Scelta non condivisa da molti addetti ai lavori e scelta che non ha mancato di scatenare polemiche. E così, se il Presidente del Coni Giovanni Malagò (presente a Roma) ha provato a scansarle, soffermandosi solamente sullo spettacolo proposto e limitandosi a dire che il fascino della Città Eterna è qualcosa di unico, chi cade nelle provocazioni giornalistiche è il sindaco della Capitale Virginia Raggi.
Sollecitato dai media, il Primo Cittadino esclama: “Se Milano ci invidia che cosa possiamo fare?”, smorzando successivamente i toni con i complimenti di rito agli atleti che si sono dati battaglia e sono stati “eccezionali” e ricordando che lo sport e la maratona hanno a Roma un “futuro dorato”. A rispondere seccamente alla Raggi è il direttore di corsa della Milano Marathon, Paolo Bellino, che commenta: “Una frase del genere si commenta da sola”.
Per la cronaca, non sono mancati risultati di rilievo da ambo le parti. A Roma è dominio Etiopia: primo tra gli uomini Shura Tola Kitata, che fa segnare il tempo di 2h07:30, secondo crono di sempre nella manifestazione (appena dietro al 2.07.17 del connazionale Benjamin Kiptoo nel 2009); prima tra le donne Rahma Tusa Chota, che chiude in 2.27.23 bissando il successo ottenuto un anno fa.
A Milano, invece, arriva il grande tempo del Keniano Edwin Koech, che vince in 2h07:13, miglior tempo di sempre in una maratona italiana (migliore, di quattro secondi, del prima citato crono di Kiptoo a Roma 2009). Tra le donne si aggiudica la gara la keniana Sheila Chepkoech, prima con 2h29:52, ma l’italiana Anna Incerti è seconda.