Di sue capriole ne è pieno il mondo e ne raccontano gli almanacchi, ma il suo salto all’indietro dal calcio che conta l’ha avviato probabilmente troppo presto. Parliamo di Obafemi Martins, al secolo “Oba Oba”, attaccante nigeriano classe 1984, oggi ai Seattle Sounders, ma con un passato italiano e europeo tra Inter, Newcastle, Wolfsburg, Rubin Kazan, Birmingham e Levante. Peccato che, spieghi alla Gazzetta dello Sport, abbia ormai tagliato i ponti con il Belpaese: “I soli con cui mi sento sporadicamente sono Cordoba e il Capitano, sì Zanetti. Ma ormai non giocano più” spiega Obafemi, il cui nome in lingua yoruba significa “il re mi ama”. L’hanno amato in tanti, per il suo modo atipico di giocare, fatto di scatti rapidissime e pause intense, dentro e fuori dal campo. L’unico che chiama con frequenza in Italia è Balotelli. Ma il calcio non c’entra, è questione di cuore. Martins è infatti sposato con la sorella naturale di Mario, Abigail Barwuah, celebre per la partecipazione all’Isola dei Famosi. Hanno un figlio, Kendrick, di un anno. “È un grande e dovrebbe essere lasciato in pace. Quando fa qualcosa, subito tutto è ingigantito. È un good boy. Non certo una cattiva persona” dice Oba di Mario: chissà in campo insieme quante ne avrebbero combinate.
La serie A non manca all’ex (“Ho chiuso, alcuni compagni non mi vogliono” risponde ai maligni che lo vedono poco intenzionate a trasversate oceaniche) nazionale nigeriano: “Quando ci giocavo io era grandiosa: c’era la crema del calcio. Nessun dubbio, sono convinto che sia così per colpa della crisi economica. Non guardo molto calcio da qui. Quando lo faccio cerco le immagini della Premier. Registro gli highlights. È così che mi tengo informato”. Una carriera con 97 reti complessive, campionati e coppe nazionali vinte in Italia e in Russia, ma nessun rimpianto, assicura Oba: “Posso dire di aver giocato nelle top leghe del mondo. Mi manca solo il campionato francese. Per questo sono molto soddisfatto. Se mi osservate nei filmati con le maglie delle varie squadre, mi vedrete felice. E adesso sono felice qui a Seattle. Ma questo è il mio carattere, mi è sempre piaciuto cambiare. E potrebbe accadere che vado via anche da qui. Nel senso che per natura non chiudo mai le porte. Ma qui sto davvero bene”-
In America sta bene Oba Oba: è ben pagato: 2,5 milioni di euro all’anno per 3, più bonus (fra i top 10 più pagati in Mls), e a ore potrebbe essere eletto Mvp, titolo che vede in lizza anche Robbie Keane e Lee Nguyen. “Ho appena firmato un rinnovo e qui sono contento. Seattle è una città fantastica. A ogni partita casalinga vengono a vederci oltre 40 mila persone. Siamo in assoluto la squadra che fa più spettatori di media (almeno 20 mila in più rispetto alla seconda: i Galaxy, ndr). Il nostro è un gioco molto fisico. Io e Clint Dempsey siamo i leader. Qui il soccer è popolarissimo, mi fermano per strada e nei locali, mi chiedono foto e autografi, esattamente come nelle altre parti del mondo dove ho giocato”. Come in Italia, quando la serie A vedeva nel suo menù anche le capriole di Oba Oba. A quando il prossimo salto di maglia?
(Twitter: @GuerraLuca88)