Mauricio Pinilla è un calciatore alternativo. Fascetta in testa, capelli ingellati, l’attuale attaccante del Cagliari ha fatto discutere di sé per un gesto significativo. Lui, che ha praticamente girato il mondo prima di affermarsi, è stato uno dei protagonisti dell’ottavo di finale del Mondiale tra Brasile e Cile, con una traversa e un rigore fallito durante l’amara lotteria. Proprio quel tiro, sfortunatamente per la “Roja”, finito sul montante, da oggi sarà indelebile sulla pelle dell’attaccante classe ’84, che ha pensato bene di tatuarsi la sua conclusione con su scritto “A un centimetro dalla gloria” (visibile su Twitter).

Un atto d’amore verso la propria patria e verso se stesso, autore, comunque, di un’ottima gara contro i più quotati brasiliani. La scelta di Pinilla, di avere per sempre impressa la data dell’episodio più significativo della sua carriera, è alquanto strana, se si considera che, forse, il 90% degli uomini rimuoverebbe dalla propria vita lo sfortunato avvenimento. Ma Pinilla è Pinilla. E’ partito dal Cile, ha vestito la maglia dell’Inter, è andato a giocare nell’Apollon Limassol, squadra cipriota che poteva essere la sua ultima esperienza da calciatore. Successivamente il Grosseto è stato bravo a credere nuovamente nel ragazzo, autore di 24 reti in altrettanti incontri. Adesso, molto probabilmente, lascerà il Cagliari dopo due anni di gol e soddisfazioni, con un altro tatuaggio significativo sulla sua pelle.