Sebbene i risultati ottenuti dalla squadra rosanero siano esigui, bisogna riconoscergli un merito, la loro politica di mercato. Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, oltre a cacciare allenatori come fossero mosche, si dedica con particolare attenzione al mercato, ed eccelle in questo campo. Ha un’occhio particolare per individuare giovani talenti, la lungimiranza di dargli fiducia e di farli giocare e infine la genialità di venderli a un prezzo assai elevato. Non conseguendo successi, doveva pur far entrare qualche soldo nelle casse della società. La sua abilità nel cercare giovani talenti è inversamente proporzionale a quella di scegliere gli allenatori, perché diciamolo, non ne azzecca uno. O forse è più giusto dire che è troppo esuberante, troppo severo, troppo cinico e non posso fare altro che consigliare un “si salvi chi può” ai prossimi che verranno.
Ma a Zamparini gli si perdona questo e altro. Come si può non farlo dopo che ha fatto conoscere al mondo giocatori come Edinson Cavani, Salvatore Sirigu, Javier Pastore, tutti e tre presi dal PSG, che probabilmente avrebbe speso di meno se avesse comprato l’intera società, il campione del mondo Fabio Grosso, Federico Balzaretti e giovani promettenti come Abel-Hernandez, Micheal Morganella, Franco Vazquez, Andrea Belotti e dulcis in fundo “la joya” Paulo Dybala. Maurizio Zamparini è un vero e proprio cacciatore di tesori, o se vogliamo, possiamo considerarlo addirittura un mago, dato che trasforma l’argilla in argento. Il presidento rosanero è il promotore di un meccanismo che dovrebbe coinvolgere tutte le squadre italiane. Questo continuo “acquistare giovani-farli crescere-venderli” dovrebbe essere alla base di tutto il mercato italiano. I risultati sono garantiti, testimone il caro vecchio Maurizio. Ma allora perchè nessuno, o quasi, segue questa politica? Perchè molti si tengono ancora stretti giocatori che hanno più di 35 anni? Perchè nessuno da fiducia ai giovani? Pensandoci bene, questo è un problema che non riguarda solo il calcio, ma anche il mondo in cui viviamo, la politica cui siamo assoggettati. Il problema risiede proprio nella mentalità italiana. Sicuramente molti altri avranno tentato di puntare su di loro ma senza successo, come si può notare dai dati dell’economia italiana. Ma questo avviene perchè, purtroppo, come nell’antichità, spesso gli innovatori venivano presi per matti.