Inter-Sampdoria sarà molto più di una semplice partita per il tecnico blucerchiato Sinisa Mihajlovic. La sfida tra le due squadre arriva in un momento delicato per l’ambiente interista, che dopo lo scossone legato alle dimissioni dalla carica di Presidente onorario di Massimo Moratti, registra alcuni tutt’altro che rassicuranti scricchiolii della panchina di Walter Mazzarri. Le dichiarazioni indonesiane poi smentite dal Presidente Thohir danno bene l’idea di quale sia l’aria che si respiri attorno alle scelte del tecnico toscano.
Mihajlovic è tra l’altro molto legato ai colori nerazzurri, vista la sua carriera da calciatore conclusasi proprio con la casacca interista ai tempi di Roberto Mancini e soprattutto vista la sua parentesi come secondo allenatore proprio del tecnico di Jesi. Ecco quindi che il serbo non disdegnerebbe un approdo all’Inter nella prossima stagione e probabilmente anche a campionato in corso, visto che l’Inter è un pezzo del suo cuore e tutti sappiamo come al cuore non si comandi, come testimoniano le sue sibilline dichiarazioni nella conferenza stampa di ieri. «L’Inter nel mio futuro? A chi non piacerebbe? Ma io ho un grande rispetto di chi al momento è sulla panchina nerazzurra, e più in generale di tutti i miei colleghi, per cui in questo momento non posso che pensare solo alla Sampdoria».
Mihajlovic siamo certi non potrà non desiderare la vittoria contro la sua ex squadra, sia per continuare la rincorsa ai vertici della classifica del suo attuale team, sia per rendere ancor più traballante la panchina del tecnico toscano, tra le altre cose mai amato dai tifosi a causa del suo carattere ma soprattutto delle sue scelte tattiche, tutto l’opposto rispetto a quanto accade per il serbo, vero e proprio idolo della curva.
Più volte si è vociferato della possibilità che Mihajlovic diventasse il nuovo allenatore dell’Inter. Ciò era accaduto ai tempi dell’esonero di Gasperini, ma soprattutto nel periodo successivo all’esonero di Andrea Stramaccioni, dove però gli fu poi preferito proprio Walter Mazzarri. Appare quindi chiaro come il tecnico blucerchiato e la stessa dirigenza dell’Inter non possano nuovamente lasciarsi sfuggire una simile occasione, perché sarà anche vero che al cuor non si comanda ma è anche vero che a nessuno piace essere corteggiato e scaricato all’infinito.