Diretto, schietto, senza peli sulla lingua, ma nonostante ciò simpatico e con un grande senso dell’umorismo: non sta passando un momento professionale esaltante Sinisa Mihajlovic, ma davanti alle telecamere di Striscia la notizia trova la forza di scherzare e di accettare da Valerio Staffelli l’ennesimo tapiro d’oro.
Il riconoscimento del noto tg satirico in onda su Canale 5 è arrivato dopo l’esonero come allenatore del Torino: in seguito alla sconfitta subita in Coppa Italia contro i cugini della Juventus, nel corso della cui partita è stato anche espulso per proteste reiterate nei confronti dell’arbitro, il tecnico serbo ha ricevuto dalla società la notizia che da quel momento non sarebbe più stato lui a guidare la squadra.
“Vorrei ringraziare il Presidente perché mi ha dato la possibilità di allenare il Torino”, esordisce ai microfoni dell’inviato di Striscia, al quale rivela, però, di esserci rimasto male per non aver ricevuto neppure una telefonata da Urbano cairo al momento dell’esonero, visto che il benservito gli è stato comunicato da altri membri della dirigenza.
L’inviato gli chiede il perché di quella sfuriata allo Juventus Stadium in Tim Cup e lui non esita a rispondere: “Noi siamo stati sfortunati perché gli arbitri, anche rivedendo gli episodi, confermavano gli errori. Fa pensare un po’ male”, insinuando, neppure troppo velatamente, che la situazione da Calciopoli ad oggi, stando alle sue analisi, non sia poi troppo cambiata.
Ma come è possibile che un allenatore del suo calibro venga nuovamente cacciato via, come già accaduto lo scorso anno al Milan, e la squadra in causa, il Toro, ora in mano a Walter Mazzarri, immediatamente si riscatti rifilando un netto 3-0 al Bologna nell’ultima giornata di campionato? “Sto diventando una mezza sega”, esclama con ironia, osservando come il suo successore, in appena due giorni, abbia cambiato sistema di gioco e giocatori e abbia vinto con largo scarto. “Inizierò a fare pugilato, mi piacciono gli sport di contatto”, sorride.
E tra una battuta e l’altra con la moglie del serbo, la preoccupante constatazione: “In bacheca ormai ho più tapiri che trofei”.