Il momento no del Milan, evidente tanto in campionato quanto in Europa League, non va proprio giù al Presidente rossonero per eccellenza, Silvio Berlusconi. Già, perché il Cavaliere, dopo tre decenni alla guida del club che egli stesso ha fatto diventare il più titolato al mondo, non può tollerare una gestione perlomeno discutibile della squadra, i cui risultati sul campo sono una prova palese.

Così, intervistato da Maurizio Costanzo nel suo salotto di Canale 5, tra una chiacchiera politica e l’altra, ci si sofferma anche su ciò che è il Diavolo in questo momento. E L’ex premier italiano non nega di essere rimasto molto amareggiato dall’andamento dei cinesi, sottolineando come gli accordi presi preliminarmente alla firma del contatto per la cessione del club fossero ben diversi.

“Sono molto deluso”, dichiara laconico Berlusconi, che aggiunge come, dal momento della vendita del Milan alla nuova proprietà, non abbia più avuto il coraggio di entrare allo Stadio di San Siro per assistere ad una partita. Il suo disappunto deriverebbe, in particolare, dal mancato ingresso di nuovi sponsor paventati inizialmente, nonché dagli ancora misteriosi sbocchi sul mercato asiatico, che potrebbero portare benefici nelle casse societarie.

A ciò, ovviamente, si accompagnano le prestazioni sottotono sul campo, frutto di una campagna acquisti “improvvisata”: non basta acquistare dieci nomi per fare una grande squadra, ma bastano tre top player e altri buoni giocatori, fa capire l’intervistato. Ricordiamo che Silvio Berlusconi prese il timone del Milan alla fine degli anni Ottanta per salvarlo dal fallimento della precedente gestione; da lì, una scalata ai vertici internazionali impressionante, culminata con la conquista di cinque Coppe dei Campioni  / Champions League, sei scudetti e due tre Coppe intercontinentali / Mondiale per club).

L’era Berlusconi è finita lo scorso aprile, appena quattro mesi dopo l’ultimo trofeo conquistato, la Supercoppa Italiana vinta contro la Juventus. L’ultimo trofeo di un’era del calcio.