Adriano Galliani, AD del Milan

Sarà per la crisi economica, per un ridimensionamento degli obiettivi o per l’attesa mondiale. Fatto sta che nel Milan vige una regola chiara da tre anni a questa parte: acquistare calciatori a costo zero. Se parlassimo di Cristiano Ronaldo, Messi, o qualche giovane di qualità, non scriveremmo questo, non criticheremmo chi ha cambiato il modo di operare nella gloriosa società rossonera. Se una volta i tifosi si aspettavano il grande colpo dell’estate, adesso devono accontentarsi del Kakà di turno, cuore milanista, ma con gli anni un po’ in la per ambire a trofei importanti. Se a tutto questo si aggiunge il polverone alzato dall’esonero ormai imminente di Clarence Seedorf, chiamato in fretta e furia dal Brasile e poi scaricato come un barile nel porto di Genova, la frittata è fatta e non basta di certo la scelta del nuovo allenatore che sarà, al 99,99%, Filippo Inzaghi. a calmare gli animi.

Jeremy Menez e Alex, ormai prossimi calciatori del Milan
Jeremy Menez e Alex, ormai prossimi calciatori del Milan

Proprio il neo tecnico rossonero, insieme ad Adriano Galliani, hanno incontrato nell’incantevole Ibiza Jeremy Menez, calciatore in forza al Paris Saint Germain fino al prossimo 30 giugno. Un arrivo, quasi sicuro, a parametro zero che rafforza la tesi di non puntare a migliorarsi sensibilmente e continuare con la politica del risparmio. Sulla scia dell’ex Roma, sempre nella serata di ieri, la dirigenza meneghina ha trovato l’accordo per un altro elemento dei parigini, quell’Alex Rodrigo Dias da Costa, noto semplicemente come Alex, che sbarcherebbe nei prossimi giorni a Milano solo con il pagamento dell’ingaggio. Senza dubbio due buoni calciatori, ma per superare la concorrenza in A di Juventus, Roma e Napoli ci vuole ben altro.

Matteo Darmian, difensore in forza al Torino
Matteo Darmian, difensore in forza al Torino

Perché il Milan non punta sui giovani? Pensiamo ai vari Saponara, Cristante, in campo con il contagocce, ma utili in alcuni frangenti della stagione e che altrove farebbero bene. L’emblema degli sbagli di casa Milan in questi ultimi anni ha un nome e un cognome ben preciso: Matteo Darmian. Il forte tornante di fascia, cresciuto nelle giovanili rossonere, non ha avuto quella fiducia che meritava. Trattato come un pacco qualunque, il classe ’89 ha trascorso i suoi primi anni da calciatore professionista a Padova, Palermo e Torino. Per ben due volte è tornato alla casa madre, ma lì ha sempre trovato una porta chiusa con scritto “torna indietro”. Adesso Darmian, dopo più di 100 partite tra A e B, alle ore 23.30 di domani partirà con la spedizione dell’Italia di Cesare Prandelli per disputare i Mondiali in Brasile. Siete sicuri che non meritasse una chance al Milan?