Giornata rocambolesca in casa Milan. Due le situazioni critiche ormai prossime ad uno sblocco: il nodo societario e il nodo allenatore. Se per quanto riguarda il primo entro la tarda serata dovrebbero esserci quasi certamente degli sviluppi importanti, è infatti fissato per questo pomeriggio il fatidico incontro ad Arcore tra Silvio Berlusconi e Bee Taechaubol, per la panchina è ancora tutto in fase di stallo e anzi, stando alle ultime indiscrezioni, non ci dovrebbero essere avvicendamenti, Galliani infatti sta prendendo tempo in modo da capire quale sia la soluzione più giusta da prendere. Inzaghi ha prontamente smentito nel post partita di ieri l’ipotesi dimissioni e l’ad rossonero sa benissimo che prima di prendere la decisione di esonerare una bandiera rossonera dovrà pensarci non una, non due, ma molte volte. Non che SuperPippo sia esente da colpe, ma le responsabilità di quest’annata fallimentare sono da ripartire in maniera equa tra tecnico, squadra e società.
L’esonero indubbiamente potrebbe servire a dare una scossa ad uno spogliatoio diviso e senza stimoli ma l’idea di un traghettatore non è quello che si aspettano i tifosi, ancor più se si tratta di un ennesimo ex calciatore rossonero da buttare nella gabbia dei leoni senza la giusta esperienza. Dopo Seedorf ed Inzaghi infatti il nome che circola è quello dell’attuale tecnico della Primavera Christian Brocchi. Quasi una sorta di sadismo questo provare piacere nell’intorbidire quel magnifico ed indelebile ricordo lasciato da questi idoli nella mente e nel cuore di tutti i milanisti. Testarli ora equivale a bruciarli, sperare che abbiano una bacchetta magica, tirare avanti con gli occhi chiusi ed affidarsi al caso per non affrontare i tanti problemi nascosti ed accumulati in questi ultimi anni.
Meglio a questo punto rompere definitivamente con il passato glorioso senza correre il rischio di guastarlo e tuffarsi a capofitto nel presente così da risollevare immediatamente questa situazione.