Pazzini con le valigie già pronte, Torres in procinto di tornare all’Atletico Madrid, e coinvolto nello scambio di prestiti con Cerci. L’esterno ex Torino si andrebbe ad aggiungere ad Honda, El Shaarawy, Bonaventura e Menez. La strategia sembra chiara, il Milan non vuole più una punta di peso, una punta da area di rigore, una punta da 20 goal a campionato. Quello che stupisce è che a volerlo sia proprio lui, Superpippo Inzaghi, l’attaccante d’area di rigore e opportunista per eccellenza. Dopo l’iniziale tentativo, poi fallito, di rendere Torres l’erede di Ibrahimovic e Balotelli, Inzaghi ha deciso di puntare tutto su Menez, che nasce seconda punta, che al Paris Saint Germain giocava esterno, ma che al Milan è libero di svariare su tutto il fronte d’attacco e lo sta facendo con ottimi risultati.

Una punta però ha sempre la sua utilità, e ci sono state partite da recuperare e partite da sbloccare, dove l’apporto di un attaccante forte fisicamente e che sappia dare un punto di riferimento, sarebbe servito come il pane a questo Milan. E allora quello che ci si chiede è se il possibile acquisto di Cerci, visto l’abbondanza di seconde punte serva davvero a qualcosa a questa squadra, e se forse non sarebbe meglio andare alla ricerca di un buon attaccante che sappia buttarla dentro con continuità. A meno che l’acquisto di Cerci non apra la strada alla partenza di El Shaarawy