Il Milan finalmente è tornato per la gioia di tifosi, appassionati ed addetti ai lavori ad infiammare il calciomercato italiano e mondiale. Si è passati nel giro di pochi giorni dalla tanto attesa benefica cessione della quota di minoranza della società alle tante ed importanti trattative intavolate da Galliani e soci. Tre le offerte in ballo, agevolate e non poco dai nuovi petroldollari: quella ormai in dirittura d’arrivo per Jackson Martinez e poi quelle per Ibra e Kondogbia. Un segnale importante che preoccupa notevolmente le dirette concorrenti: la Roma è dilaniata dai dubbi, la Lazio dovrà sostenere il peso della Champions, il Napoli andrà probabilmente incontro ad un ridimensionamento, l’Inter è un perenne cantiere aperto, le genovesi avranno il difficile compito di riconfermarsi e la Juventus, nonostante il mercato fin qui estremamente intelligente, con qualche cessione illustre potrebbe ritrovarsi a chiudere un ciclo e a doverne riaprire un altro.

Pagare 35 milioni cash per uno dei migliori attaccanti in circolazione, coprendo totalmente la clausola rescissoria imposta dal Porto, sarebbe un toccasana per il calcio italiano. Un giocatore 28enne di grandissimo spessore alle prese con il salto definitivo in un club di prima fascia che opta per l’Italia, per il Milan, preferendolo alle tante altre offerte ricevute, convinto da un progetto che ha un’unico obiettivo: tornare presto sul tetto del mondo. Ci eravamo ormai abituati a giovani da lanciare o campioni a fine carriera da mettere in vetrina, ora finalmente invece si torna a spendere per un top player facendo concorrenza al resto d’Europa.

Berlusconi è stato chiaro, dopo il colombiano il Milan ha bisogno di altri due attaccanti. Gli occhi del patron rossonero non riescono a più sostenere la vista di un unico numero nove lasciato solo in balia dei difensori avversari, sarà attacco a due, forse a tre, e dato il mancato riscatto di Destro, data la probabile partenza di Menez, troppo egoista per il modulo del nuovo tecnico, e le cessioni di Matri e Pazzini, urgono nuove leve anche perché sono incerte anche le posizioni di Niang ed El Shaarawy. Il primo nome già è stato individuato: Zlatan Ibrahimovic. A Milanello già lo aspettano la fascia da capitano e la maglia numero 10, restano da superare le ultime resistenze del PSG e dello svedese e poi Mihajlovic avrà il giocatore carismatico richiesto ai dirigenti.

Se l’attacco, stando a queste ultime indiscrezioni, verrà notevolmente rinforzato, restano da individuare quelle che saranno le piste che il Milan seguirà per gli altri reparti. Difesa e centrocampo infatti sono i veri punti deboli rossoneri da diversi anni ed i tifosi sperano che il famigerato fondo Doyen, tutt’ora sospeso nel mistero nonostante si sia parlato di circa 150 milioni di euro spendibili (budget per i trasferimenti o anche per gli ingaggi?), non venga estinto dal solo reparto offensivo. Anche perché con 25-30 milioni di euro non è che ci sia tutta questa scelta di campioni a parte qualche usato garantito e qualche sottocosto. Per quanto riguarda il centrocampo si parla di Kondogbia, il centrocampista di quantità che tanto serve al modulo del serbo, ma servono circa 30 milioni, un buon giocatore certo ma da solo difficilmente potrà restituire il gioco e le geometrie che servono ai rossoneri. Qualora dovesse arrivare Ibra di certo non servono grossi nomi ma in fin dei conti un reparto compatto che sappia impostare quantomeno degnamente l’azione e sappia fare da filtro davanti alla difesa. Ecco, la difesa, la zona del campo dove occorre spendere con intelligenza. Sulle fasce, qualora dovesse tornare il vecchio De Sciglio, ci si potrebbe anche accontentare della rosa attuale, ma per quanto riguarda i centrali serve almeno un leader in grado di dare sicurezza all’intero reparto.