Filippo Inzaghi, tecnico del Milan

I tifosi milanisti sono molto preoccupati dopo le ultime amichevoli precampionato. Non è un mistero che tutto l’ambiente rossonero voglia cancellare la scorsa stagione, per alcuni disastrosa, culminata con l’esclusione dalle coppe europee. L’esonero di Allegri, poi quello di Seedorf, che ha aperto le porte a Filippo Inzaghi. Lui, il re dei bomber italiani per eccellenza sulla panchina del “Diavolo”, dopo aver allenato le squadre minori dello stesso club meneghino. Una scelta condivisa da tutti, da Silvio Berlusconi ad Adriano Galliani, che stravede per “Super Pippo”, idolo della Curva Sud. Inzaghi, però, già dal primo giorno ha dovuto fare i conti con dei problemi che nel Milan sono all’ordine del giorno da tre anni a questa parte. Mancanza di liquidità, mercato bloccato da un solo calciatore (Robinho ndr) e parametri zero acquistati come se non ci fosse un domani. Acquisire le prestazioni di Agazzi, Alex e Menez, tutti a costo zero, rappresentano il declino di una società che, negli anni scorsi, era capace di intavolare trattative per avere a disposizione Nesta, Ibrahimovic, Balotelli e tanti altri.

Adesso, forse per la crisi economica o per questioni che esulano dal calcio, la famiglia Berlusconi ha chiuso i rubinetti (lo diciamo perché è la verità) accontentandosi di bravi elementi incapaci, tuttavia, di far fare il salto di qualità alla formazione. Le tre amichevoli, disputate fino a questo momento in America, hanno messo a nudo tutte le difficoltà di Abbiati e compagni, “capaci” di rimediare tre sonore sconfitte con 10 reti al passivo e solo 1 gol all’attivo. Il reparto offensivo non segna, il centrocampo non crea e la difesa somiglia a uno scolapasta, nonostante la coppia difensiva formata da Rami (prelevato nuovamente dal Valencia) e Alex, ossia due elementi che dovrebbero essere affidabili durante l’arco della stagione. Invece, niente di tutto questo e critiche da tutti gli addetti ai lavori, con Inzaghi che, a sorpresa, si dichiara soddisfatto dopo l’ennesimo ko, questa volta contro il Liverpool.

“Dispiace per il risultato immeritato –ha detto l’allenatore- ma era la risposta che aspettavo. Nel secondo tempo, abbiamo fatto una mezzora a grande livello, il secondo gol ci punisce troppo. C’è stata una bella reazione, sono contento dei miei ragazzi, non ricordo una parata del nostro portiere; invece, del loro, c’è stata”. Ascoltando queste affermazioni, la maggior parte dei sostenitori rossoneri si è dissociata, avvertendo una mancanza di personalità da parte di Inzaghi, alla sua prima “importante” panchina da quando allena. Il nuovo condottiero rossonero, pur avendo ancora la fiducia della società, comincia a far mugugnare l’ambiente milanista, non propriamente felice nel vedere, ancora una volta, la propria squadra soccombere come una qualsiasi compagine che lotta per la salvezza.

L’ottimismo di Inzaghi, a nostro modo di vedere, è strano, e ci sarà da lavorare per migliorare questa situazione. In primis, Adriano Galliani, per ovviare a questi grattacapi, dovrà necessariamente far arrivare gente di valore, altrimenti il rischio di non vedere, nemmeno nella stagione 2015/16, il Milan in campo europeo è molto alto. E sappiamo bene che, tutto questo, avrebbe delle ripercussioni gravissime nella società del presidente Berlusconi, a cominciare da Inzaghi, l’ultimo inguaribile ottimista.