Giornata movimentata quella di ieri in casa Milan. Ceduto Constant al Trabzonspor, arriverà al suo posto a breve Pablo Armero in prestito con diritto di riscatto fissato intorno ai 4 milioni di euro. Si è nuovamente riaperto l’asse Milan-Genoa che potrebbe portare ad una serie di scambi tra le due società. Sirene rossonere per Kucka e Perin ma Preziosi li lascerà partire soltanto in cambio di un difensore centrale (Albertazzi o Mexes) e di un adeguato conguaglio economico. Tra i pali però, sfumato Reina (passato al Bayern) e con Agazzi corteggiato dal Sassuolo, il Milan potrebbe optare per Diego Lopez e sembra essere a buon punto la trattativa con il Real.
Ma la notizia più rilevante è quella di Robinho, capro espiatorio dello statico mercato rossonero. Dopo circa un anno in cui il Milan aveva provato in tutti i modi a piazzare il trentenne brasiliano puntando sul suo saudade, sembra che Galliani sia riuscito finalmente a chiudere con il Santos accontentando il calciatore e rassegnandosi però molto probabilmente ad un prestito secco con stipendio quasi interamente a carico dei brasiliani. Per l’ufficialità dovrebbe essere questione di ore e poi finalmente il Milan potrà dedicarsi al mercato in entrata, insistendo con il Torino per Alessio Cerci. Ma l’ala ventisettenne rappresenta davvero la giusta soluzione per i rossoneri? Si tratta sicuramente di un grande giocatore che ha avuto una crescita esponenziale nelle ultime due stagioni ma spendere 15-20 milioni di euro per un calciatore che senza il suo mentore Ventura finora ha fatto vedere davvero ben poco, potrebbe essere un azzardo.
Questa stagione la squadra di Inzaghi avrà di nuovo a disposizione Stephan El Shaarawy, e l’acquisto di Menez, il rientro di Niang e la possibilità di schierare Balotelli seconda punta o magari anche come esterno d’attacco potrebbero in effetti ridurre lo spazio a disposizione per l’esterno del Torino anche nel caso di un fantomatico 4-3-3. Sarebbe meglio a questo punto puntare su un giovane (Iturbe non a cifre folli sarebbe stato un grande acquisto) o riscattare Taarabt, una delle poche note positive dello scorso anno, e poi rinforzare gli altri reparti. A metà campo mancano centrocampisti di qualità e quelli di quantità non si trovano certo in una fase d’ascesa della loro carriera. In difesa invece l’arrivo di Alex e la conferma di De Sciglio sono due buoni punti di partenza ma servono dei sostituti all’altezza, ma in fondo per quanto riguarda i centrali potrebbe anche bastare il Cristian Zapata dell’ultimo Mondiale.