Una domenica sera così a Milano probabilmente non si vedeva da tanto tempo. È frutto dell’incoscienza di chi ha stabilito che Domenica sera nella stessa città giochino in contemporanea la nazionale italiana di calcio e il derby tra Armani Milano e Cantù (basket).
Da una parte l’Italia di Conte, che fino ad ora ha fatto bene ovunque, prova a conquistare anche San Siro. Le prevendita è andata a gonfie vele, e il pubblico di Milano vuole godersi una squadra bella da vedere. E magari abbracciare un allenatore che tanti dispiaceri gli ha dato in Serie A negli ultimi anni. L’Italia fa gola a tanti: il processo costitutivo di una squadra che possa tornare a far sognare gli italiani è seguito da vicini e apprezzato dai più. Conte piace. E pazienza se non ci sarà Balotelli, che a San Siro ha fatto arrabbiare un po’ tutti con entrambe le maglie indossate. Probabilmente basterà Conte, e il blocco-Juve, ironia della sorte.
Dall’altra parte Milano e Cantù sul parquet decidono un derby che somiglia tanto a Davide contro Golia. Una cittadina di meno di 40.000 abitanti contro la metropoli per eccellenza dell’Italia industrializzata. Un qualcosa che scavalca il tempo e le distanze per entrare nella terra dei sogni. Di quello che va vissuto e raccontato. Il derby tra Milano e Cantù è un qualcosa che la città dovrebbe vivere, e assaporare fino in fondo.
E poi c’è l’Italia. Geniale, vero?