Cristiano Militello, senza dubbio, ha una dote che salta subito all’occhio o, meglio, all’orecchio. Si tratta della sua energica e contagiosa simpatia. E lo sanno bene coloro (davvero in tanti!) che seguono Striscia lo striscione, all’interno di Striscia la notizia. Militello si muove con maestria tra divertenti striscioni calcistici, tifosi ‘molto particolari’ e giocatori che finiscono facilmente a terra.

E, con la medesima capacità, si cimenta in vari campi (non solo quelli di calcio dunque!): radio, teatro, cinema, editoria. Insomma, non se ne sta certo con le mani in mano, cavalcando l’onda del meritato successo e accompagnandoci per tutto il Campionato, ogni lunedì sera, con le frasi più esilaranti provenienti direttamente dagli spalti.

Come spiega l’enorme successo di ‘Striscia lo Striscione’?

Striscia è l’ultimo programma “pop” rimasto, in grado di darti una cassa di risonanza – e quindi una popolarità – simile a quella delle trasmissioni anni 80/90. Fino al mio avvento Striscia non si occupava di pallone e, dieci anni dopo, possiamo dire che non se ne poteva occupare che così: con goliardia e irriverenza. Sono stato fortunato a colmare una lacuna con una rubrica che si è rivelata azzeccata

Senza dubbio lo striscione è lo strumento per eccellenza nella comunicazione tra tifosi o tra questi e squadra. Secondo lei, quali tifoserie appaiono più attive e ‘ferrate’ in materia?

Premesso che la “perla” la si può trovare ovunque, in qualsiasi categoria, credo che Roma – non fosse altro che per la quantità – abbia da sempre avuto una marcia in più

Se dovesse creare uno striscione per descrivere l’attuale situazione del calcio italiano, cosa scriverebbe?

Se dovessi creare uno striscione ad hoc per il periodo sportivo che sta vivendo il nostro Paese, quale sarebbe? “Il Tavecchio che avanza”, troppo facile? Che poi, intendiamoci, sulla smodata presenza di extracomunitari nel calcio italiano varrebbe davvero la pena di ragionare. Quando nella finale di Coppa ITALIA su 22 in campo c’è solo un italiano, ecco, forse si è superato il limite. Resta la speranza che la sostanza del nuovo presidente sia migliore della forma, che lascia abbastanza a desiderare

Tra i tanti striscioni ‘incontrati’ sul proprio cammino, ce ne qualcuno tra i più divertenti?

Beh senza citare quelli “storici”, ormai entrati nell’immaginario collettivo, ricordo un Lazio-Parma con le squadre coinvolte da poco nei crack Cirio e Parmalat, in cui i laziali scrissero: CHI PERDE PAGA IL CAMPO. Divertente, sul pezzo, pulito

Ogni volta che va allo stadio incontra tipi ‘strani’ e molto simpatici, pronti a salutare, a modo loro, i conduttori di Striscia. Come li becca?

Diciamo che la gavetta sulle tv private mi è servita tantissimo: è dal ’95 che sono fuori dagli stadi col microfono e ormai ho…. un certo radar. Per il resto vale la logica del “gratta e vinci”, ne intervisto diversi e poi seleziono.

Un saluto per gli amici di Blog di Sport e una raccomandazione per la nuova stagione calcistica…

Ma come? I saluti di solito non sono io a chiederli? Ok un bacione a tutti e supportate i club locali: sarebbe bello che i giovanissimi tifosi delle città di provincia, anziché slittare verso i grandi club, andassero a tifare le squadre del posto