Quando la sfortuna ti prende di mira non è facile uscirne. Ne sa qualcosa Luis Muriel, il quale durante l’amichevole giocata sabato scorso a Belgrado contro la Stella Rossa era stato costretto a lasciare il campo dopo 38 minuti. Gli esami strumentali a cui è stato sottoposto hanno mostrato come non si fosse trattato di una semplice contusione ma di una lesione muscolare alla coscia destra di primo o secondo grado. Ulteriori esami verranno eseguiti la prossima settimana ma a quanto pare il talento colombiano sembra destinato a tornare in campo solamente ad anno nuovo.

Destini opposti dunque in casa Udinese. Da una parte Totò Di Natale a caccia del 200esimo gol in Serie A, che continua a suon di record a ritardare il pensionamento, dall’altra colui che è stato designato come suo erede, uno dei talenti più cristallini, qui è proprio caso di dirlo, dell’intero panorama calcistico mondiale. L’ultimo anno solare per Muriel infatti è stato senza dubbio da dimenticare. Avrebbe dovuto essere quello della consacrazione e invece una serie interminabile di infortuni ne hanno compromesso e non poco il percorso di crescita. Probabilmente il terribile 2014 ha risentito dei problemi di sovrappeso avuti sul finire della stagione 2013-2014 causando ripetuti infortuni muscolari, alternati a forti contusioni, problemi al bacino e traumi distorsivi alle ginocchia. Una vera e propria cartella clinica da lungodegente che, sommata ad un morale a pezzi per le frequenti panchine dello scorso finale di stagione con Guidolin, che hanno inevitabilmente contribuito alla sua esclusione dai convocati ai Mondiali in Brasile, e alle a quanto pare vane aspettative per una stagione diversa e finalmente all’altezza, sta aumentando in maniera esponenziale la delusione e lo sconforto del ragazzo.

I tifosi friulani iniziano a perdere la pazienza. Lui ne è consapevole, ne soffre, ma attualmente è inerme. La famiglia Pozzo continua a coccolarlo nonostante finora abbia ricambiato solo a sprazzi la fiducia incondizionata ricevuta. A gennaio però potrebbe succedere qualcosa, Toro e Fiorentina sono alla finestra e una nuova esperienza potrebbe rivelarsi risolutiva. Ventura e Montella sono sicuri di avere l’antidoto alla maledizione, anche Stramaccioni però crede in Muriel e non vorrebbe perderlo ma per ora il 37enne Di Natale offre troppe garanzie rispetto al discontinuo colombiano, e i due calciatori non sembrano poter giocare insieme, si tratta di due prime punte, e il colombiano schierato come seconda punta non rende quanto dovrebbe, pecca in corsa, quantità e fase difensiva. L’unica soluzione dunque è attendere con pazienza i tempi di recupero e infondere nel frattempo sicurezza al ragazzo, fragile non solo fisicamente, Bernardo Corradi lo definì “muscoli di seta”, ma soprattutto dal punto di vista psicologico. Ha solo bisogno di continuità e poi arriveranno i gol e le giocate che sono nelle sue corde e a cui ci aveva abituato.