Napoli-Juventus, che si giocherà Domenica alle 20.45 come posticipo della penultima giornata di andata di Serie A, non avrà la presenza del settore ospiti. I tifosi della Juventus non parteciperanno alla festa e non potranno guardare dal vivo la partita che vale tantissimo per la classifica di entrambe.
Con buona pace, ci direte. E ormai capita sempre più spesso, tanto che non ci facciamo più caso. Tanto che ci sembra la normalità. Ma dietro questo divieto c’è anche una responsabilità della società Napoli. La dirigenza azzurra era stata invitata il 2 Gennaio scorso ad un incontro in prefettura per trovare un accordo tra le parti e fare in modo che allo spettacolo di domenica partecipassero anche i tifosi della Juve. Ma nessuno della società partenopea si è presentato all’incontro, disertando di fatto il tavolo di trattative e impedendo lo svolgimento della stessa perché mancava una parte importantissima. Fondamentale, appunto.
Poi in un comunicato la stessa società del Napoli ha spiegato la propria visione (e questo si trova sul sito del club). Il motivo per cui il Napoli non è andato all’incontro starebbe nel fatto che la prefettura ha convocato le parti il 31 Dicembre (appena 3 giorni prima). Troppo pochi, ed è comprensibile. Lo è un po’ meno però che una società come il Napoli non riesca, per amor dello sport, a organizzarsi in 3 giorni per un summit. Poco credibile, soprattutto.
La prefettura che si rende protagonista, suo malgrado, di Napoli-Juve. Come quella volta che decretò il rinvio di una partita tra le due squadre per maltempo. Mentre a Napoli, nel momento in cui si sarebbe dovuto giocare il match, c’era il sole. Errore nelle previsioni. E previsioni di fallimento, purtroppo azzeccate, per l’incontro che avrebbe consentito anche ai tifosi juventini di assistere alla sfida del San Paolo. Ma non è colpa di nessuno. Funziona così.