“Firma per un solo anno? Non me ne può fregar di meno”. Che il soggetto in questione fosse un profilo sui generis per il mondo del calcio, lo si era già intuito da un bel po’. Ma che tale sfrontatezza potesse mostrarla anche su una panchina tanto importante quanto scottante – come quella di Napoli – non era poi cosi scontato. E’ stato certamente un esordio di fuoco quello di Maurizio Sarri, allenatore dalla tempra d’acciaio e carico di pragmatismo, a cui pare sia rimasto davvero molto poco delle iniziali origini campane.
Un arrivo, il suo, che nonostante sia stato suggellato da una carriera in crescendo e dall’ottimo calcio espresso ad Empoli, non riscontra nei tifosi napoletani quel giusto appeal che consentirebbe loro di pensare in grande. Sarà ridimensionamento o solo l’alba di una nuova era? Le esperienze passate di gente come Orrico o Maifredi non aiutano, a differenza invece di quelle di Scala, Sacchi o Fabio Capello. Quella di Fuorigrotta sarà un esperienza importante per il tecnico 56enne, giusto a scalare quella che è la sua “decima categoria in carriera”. Un banco di prova arduo che solo con il lavoro e con la giusta determinazione – accompagnata ovviamente dai risultati – può far ricredere anche i più scettici.
“Il Napoli – dice – è l’unica squadra dopo la Juventus che in questi anni può dire di aver vinto qualcosa”. E quale sarebbe, allora, la strada da percorrere per continuare – e possibilmente migliorare – iò ciclo vincente? Rinforzare da un lato la squadra sul mercato e, dall’altro, recuperare quei giocatori che a suo dire non avrebbero reso nell’ultimo periodo “al 100% delle loro possibilità”. Uno su tutti, Gonzalo Higuain: “Ha le potenzialità per diventare l’attaccante più puro d’Europa, ma deve crescere ancora un po’. E’ un grande giocatore, ed allo stesso tempo sono conscio comunque di poter forse contare su uno degli attacchi più forti del campionato”. Parole agrodolci, schiaffi e carezze allo stesso tempo. C’è da chiedersi come reagirà in merito il centravanti argentino ora impegnato in Copa America: lascerà o raddoppierà? Una domanda doverosa dopo le ultime tormentate giornate napoletane.
Infine, due brevi battute sul mercato. Protagonisti il neo acquisto Valdifiori, suo pupillo, e l’obiettivo Allan, forte brasiliano dell’Udinese. “Mirko sarebbe arrivato in ogni caso, visto che la società già lo cercava di suo. Può aspirare alla Nazionale e diventare uno dei centrocampisti più forti del mondo. Allan sarebbe un gran colpo, ha fatto un campionato straordinario. Contento invece per il ritorno di Reina“. Basta cosi, per ora.