Il vice commissario della FIGC Alessandro Costacurta aveva indicato nel 20 maggio la data entro la quale la nazionale italiana avrebbe avuto il nuovo ct. Quella data è sempre più vicina, dunque si tirano le somme del lavoro che la dirigenza sta facendo per stabilire chi sarà il successore di Giampiero Ventura sulla panchina più ambita, dopo l’interregno di Gigi Di Biagio.
Il nome a cui tutti miravano era quello di Carlo Ancelotti, ma il tecnico di Reggiolo, dopo essersi preso una pausa al termine dell’ultimo anno solare, ha definitivamente chiuso ogni speranza di potersi sedere sulla panchina di Coverciano. Troppo alte le richieste inviate alla federazione, poche le possibilità di accontentarlo. Perciò si guarda ad altri profili.
Chi si avvicina prepotentemente a guidare la nazionale azzurra è Roberto Mancini, che nelle scorse ore ha dichiarato ai microfoni dei media di sognare quel ruolo, ammettendo di fatto di essere disposto ad arrivarci a qualunque costo. Ufficialmente ha ancora un contratto con lo Zenit San Pietroburgo, ma riuscirà a liberarsi dalla quadra russa con due anni di anticipo: non essendoci alcuna clausola rescissoria, la separazione avverrà consensualmente.
Dopo aver guidato il team russo nell’ultima partita di campionato, volerà a Roma per un incontro ufficiale con Roberto Fabbricini e il dg Michele Uva. In quell’occasione si metterà tutto nero su bianco con cifre chiare: si parla di dieci milioni lordi a stagione (cinque netti) e lo stesso budget servirà a coprire i costi dell’intero staff tecnico che Mancini si porterà con sé.
A questo punto sembrano tramontare le altre alternative ipotizzate in queste ultime settimane: ci riferiamo alla carta Claudio Ranieri, attuale allenatore del Nantes, che sarebbe arrivato entusiasta in Italia, ad Antonio Conte, che lascerà con ogni probabilità il Chelsea a fine stagione, ma che probabilmente si accaserà su un’altra squadra di club (si parla di un clamoroso scambio con Maurizio Sarri tra la compagine londinese e il Napoli).