Nella notte italiana è stata scritta una pagina importante nella storia dell’NBA: il grande coach dei San Antonio Spurs, Popovich, ha tagliato il prestigioso traguardo delle mille vittorie con il successo sugli Indiana Pacers. Popovich, assistito da Ettore Messina, è il nono coach a conquistare mille partite NBA, il terzo più rapido e il secondo (dopo Jerry Sloan con Utah) a raggiungere questo numero notevole alla guida di una sola squadra. “Sono nella Nba da diversi anni – il commento con la tradizionale modestia di quello ritenuto da tanti come uno dei tre più grandi allenatori di tutti i tempi nella Nba – e ho la fortuna di poter lavorare con grandi giocatori”.
La vittoria è arrivata con il canestro decisivo del nostro Marco Belinelli: il giocatore italiano ha ricevuto in angolo, annullato la marcatura di Rodney Stuckey con una finta, e gonfiato, quindi, la retina con un semplice palleggio-arresto e tiro dalla media distanza, classico fondamentale del passato, trascurato nella pallacanestro moderna. E, forse, è proprio giusto così, che Gregg Popovich, il coach che ha fatto la storia dei San Antonio Spurs nelle ultime 19 stagioni con ben 5 titoli, abbia conquistato la sua partita numero mille in NBA proprio con un fondamentale di un’altra epoca, quella in cui è cresciuto e che, per quanto possibile, insegna ancora alla sua squadra.
Grazie al canestro del Beli (12 punti in uscita dalla panchina), i San Antonio Spurs (33-19) hanno avuto la meglio sui Indiana Pacers (20-33) 95-93, con un ultimo quarto straordinario da 30-14, e tentano, così, di andare oltre la sconfitta la sera precedente contro i Toronto Raptors: positivi anche il solito Tony Parker, con 19 punti e 6 assist, così come Tim Duncan, con 15 punti, 8 rimbalzi e 5 stoppate. Per i Pacers, 18 di Rodney Stuckey, 13 di CJ Miles e 10 con 18 rimbalzi e 7 assist di David West.