Escono allo scoperto gli Ultras giallorossi sulla questione Ciro Esposito, e lo fanno con un comunicato che altro non fa, che alimentare ulteriori tensioni con i gruppi organizzati napoletani. Il comunicato recita così: “La Curva Sud rimane e rimarrà sempre al fianco di un suo figlio. Non rinnegheremo mai un nostro fratello, giusto o sbagliato che sia, questo ci ha insegnato la vita, questo ci ha insegnato la strada”. La Sud ha espresso la sua posizione, non prenderà le distanze da De Santis, nel bene o nel male. “Fratello”, così i tifosi romanisti definiscono colui che secondo le immagini, e le dichiarazioni dello stesso Ciro avrebbe sparato al giovane napoletano. Come può il presunto assassino di un giovane ragazzo, senza nessuna colpa se non quella di amare la sua squadra del cuore, essere considerato un fratello?
Il comunicato prosegue con le condoglianze alla famiglia del tifoso napoletano: “Rimaniamo comunque colpiti e addolorati dal tragico epilogo di questa brutta vicenda e ci stringiamo al dolore della famiglia di Ciro Esposito. La morte non ha colori né bandiere”. Parole vuote di significato, di poco peso quelle che concludono il comunicato della Curva Sud giallorossa. “Curva Sud vecchie maniere” recita uno slogan dei tifosi romanisti, ma forse, se le vecchie maniere sono queste, sarebbe meglio “aggiornarle”.