Voleva lasciare il segno anche nella tappa più prestigiosa del 101°Tour de France e così ha fatto. Con un’azione degna del suo soprannome, lo ‘Squalo dello Stretto‘, innescata a circa 11km dal traguardo. Nibali e gli altri, che non hanno provato in alcun modo a reagire alla fantastica progressione del nostro Campione.
La maglia gialla è stata incontenibile e quando le grandi salite del Tour sono finite, Nibali vede l’Arco di Trionfo e i Campi Elisi.
La 18a tappa ha offerto agli avversari di Nibali l’ultima possibilità per attaccarlo: da Pau a Hautacam percorsi 145,5km e come consuetudine del Tour 2014 parte la fuga da lontano; tra i componenti del drappello battistrada ci sono anche Nieve, Chavanel, Machado e il super-combattivo motorino inesauribile Alessandro De Marchi, giunto quinto ieri e votato già due volte con il numero rosso dell’atleta più combattivo. I fuggitivi attaccano il “gigante” dei Pirenei con quattro minuti di vantaggio sul gruppo.
A scollinare per primo sul Col de Tourmalet è Kadri dell’Ag2r che precede Nieve del Team Sky. Il plotone si avvicina, riprende molti degli attaccanti partiti da lontano e Valverde inscena un allungo in discesa congeniale alle sue caratteristiche, con tre compagni della Movistar: il murciano guadagna un margine esiguo che Nibali e l’Astana riescono a ricucire senza difficoltà.
Il vantaggio di Nieve e Kadri si sbriciola con il passare dei chilometri: a 10,5km dalla conclusione evade dal gruppo dei migliori l’americano Chris Horner, vincitore della Vuelta 2013. Nibali prima lo segue e poi lo leva di ruota e vola verso la vittoria.
Vincenzo è imprendibile e dietro si lotta per il secondo posto, con il francese Pinot, maglia bianca di miglior giovane che stuzzicato dall’ennesima giornata-no di Valverde, si sgancia dal gruppetto degli inseguitori per guadagnare secondi preziosi nella lotta-podio.
Nibali, ‘Lo Squalo 4‘ non ha dato spazio a comprimari in un Tour de France che dopo sedici anni torna a colorarsi di verde,bianco e rosso. Campione d’Italia e Campione nella corsa a tappe più importante del Mondo. L’ultimo poker di successi nelle tappe in linea alla Grand Boucle fu opera di Laurent Fignon nel 1984.
Grandissimo Vincenzo. Nonostante la vittoria ormai certa non si è accontentato andando a suggellare la marcia trionfale che si concluderà domenica a Parigi. Vincenzo esempio per altri sport, calcio in primis, dove si pensa più al gossip e alle chiacchiere da bar piuttosto che onorare una maglia e una nazione.
“Volevo questa vittoria ho visto la squadra molto compatta, ci credevano più di me e meritavano questa vittoria perché hanno lavorato alla grande“, ha dichiarato il siciliano nelle interviste del post-gara. La mano sul cuore all’arrivo. Il giallo di Vincenzo sta già illuminando le strade di Parigi e domenica esulteremo con lui: “Il cielo è azzurro sopra Parigi. Grazie Vincenzo!!”.