Non solo Reggio Calabria. Una forte ondata di antijuventinità – causa installazione maxischermi per Juventus-Barcellona – si sta diffondendo lungo tutto lo stivale, passando non solo per grandi città come Bologna, Verona o Genova, ma anche presso alcuni centri più tranquilli. Una crociata a difesa della squadra per la propria città, al fine di evitare eventuali festeggiamenti nei centri cittadini nel caso in cui la Vecchia Signora dovesse conquistare il terzo titolo continentale della sua storia.

A lanciare per primo questo boicottaggio, viste le numerose pressioni e richieste, è stato l’assessore del comune calabrese Zimbaletti: “non abbiamo mai pensato neanche per un secondo – dichiara a strettoweb – di mettere a Reggio Calabria un maxi-schermo per una partita di squadre di altre città. Non ci sarà nessuno schermo perché la nostra squadra è solo una ed è la Reggina, al di là della mia preferenza personale: sono apertamente juventino lo dico senza mezzi termini, spero che sabato sera da juventini potremo avere questa soddisfazione, ma soffriremo per la Juve in silenzio, senza rompere la scatole a chi non è di quell’idea, di quel parere, perché la Juve è una squadra di Torino, anche se ha molte simpatie in Italia e nel mondo, non è la squadra di Reggio Calabria e a Reggio Calabria c’è solo la Reggina”.

Un concetto espresso in maniera diretta, forte e chiara e che ha scatenato un po’ tutti i tifosi d’italia sul web e nella realtà dei fatti. Alla base non c’è sempre un astio incondizionato nei confronti della Juventus, ma l’orgoglio del campanile in questi casi tende sempre a prevalere. Se quella della giunta di Reggio Calabria sia stata una mossa dettata dal cuore o dal rischio di perdere elettori alla prossima tornata elettorale è presto per dirlo, ma in altre città la polemica sul maxischermo ha assunto contorni forti. Il caso più ecclatante in questo senso è Livorno. Duro è infatti lo striscione apparso ai cancelli dell’Armando Picchi: “In finale non esultare…o le gambe te le faremo saltare”. Non proprio un messaggio di benvenuto.

Situazione più tranquilla invece a Milano, almeno per quanto riguarda la zona Expo. Qui sarà infatti possibile assistere – nonchè in numerosi altri locali e pub adiacenti, come nel resto d’Italia – alla finale di Champions, lontano da sguardi sospetti. Come andrà a finire? La speranza, soprattutto in caso di vittoria dei ragazzi di Allegri, è che i sostenitori bianconeri non eccedano più del dovuto nei festeggiamenti, o che comunque evitino di farlo in città “straniere” e che nulla hanno a che fare col club di Corso Galileo Ferraris. Almeno secondo gli antijuventini. Come andrà a finire?