A chi doveva spettare l’onore di conquistare il primo oro della spedizione azzurra se non alla portabandiera dell’Italia? Arianna Fontana si dimostra grandissima nei 500 metri dello short track e conquista una fantastica medaglia d’oro.
La scalata è finalmente completata. Dopo aver conquistato il quarto posto, giovanissima, a Torino 2006, aver centrato il bronzo a Vancouver 2010 ed esser salita sul secondo gradino del podio a Sochi 2014, eccola lì, davanti a tutte e più in alto di tutte: è lei la padrona della gara veloce del giro corto del pattinaggio.
In testa fin dalle eliminatorie e seconda solo in semifinale alla beniamina di casa Choi, ha battuto tutte nella manche decisiva, andando meritatamente a prendersi l’alloro più prestigioso. Partita subito in testa, ha saputo tenersi dietro le avversarie, a partire dalla stessa coreana che, pur chiudendo seconda, viene poi squalificata per scorrettezza nella traiettoria. Così l’argento se lo prende l’olandese Van Kerkhof, mentre il bronzo va alla canadese Kim Boutin.
“Finalmente è arrivato l’oro – le prime parole della neocampionessa olimpica – L’ho inseguito per anni, è stata una sensazione stupenda”. Ringraziando tutti, ci tiene a tenere ben saldi i piedi per terra, ricordando come questa sia soltanto la prima delle quattro gare a cui dovrà partecipare qui a PyeongChang.
A questo punto il palmares di Arianna Fontana è notevole: oltre alle già citate medaglie nei 500 metri, alle Olimpiadi ha saputo conquistare altri tre bronzi, vale a dire quelli in staffetta a Torino 2006 e Sochi 2014 e quello, sempre in Russia, sui 1500 metri. A ciò si aggiungono anche 14 medaglie mondiali, tra cui l’oro di Mosca 2015.
L’Inno di Mameli suona per la prima volta in Corea del Sud, e appena pochi minuti dopo arriva la splendida notizia dell’argento conquistato da Federico Pellegrino nello sprint a tecnica classica dello sci di fondo: davanti al valdostano solo l’imprendibile norvegese norvegese Johannes Hoesflot Klaebo, mentre il podio viene completato dall’atleta russo (indipendente) Alexander Bolshunov, beffato di due centesimi dal portacolori azzurro.