“Complimenti ragazzi, la Storia continua… // Ale. Well done boys, the story continues… #OneLove @JuventusFC“. Gli auguri più lontani, ma anche tra i più vicini. Dall’Australia, con la missiva dei giorni nostri, un tweet, Alessandro Del Piero cinguetta i suoi auguri alla Juventus, la sua Vecchia Signora che invecchia e spegne 30 candeline di vittorie (o 32, dipende da come vedete Calciopoli, fate vobis). Come il bacio di un innamorato che non si rassegna a un matrimonio finito dopo 19 anni, come l’amore che nasce sui banchi di scuola, tra baci e sguardi rubati, e non si dimentica mai, così Alex, pur dall’altro lato del mondo, porta sempre nel cuore quell’anima tanto bianconera quanto variopinta, quel cassetto denso di bei ricordi, fatto di 705 presenze, 290 reti, 18 trofei alzati e tanti ragazzi di cui è stato idolo.
Come in un film di Wes Anderson, in cui storia e fiaba si intrecciano a cristallizzare il tempo, Alex bacia la sua Signora da lontano: sottolinearlo è bello, in un mondo del calcio che oggi deve confrontarsi con carogne, coppe funestate, tifo allontanato dagli stadi, istituzioni poco presenti e bandiere spesso ammainate con meno riconoscenza di quanto dovuto. Mentre scrivo fuori dalla finestra sento ancora il suono delle trombe che festeggiano per lo scudetto di Tevez & company, in Australia invece è già notte. Del Piero starà sognando la sua Signora mentre i cuori bianconeri invadono l’Italia. Dal 5 maggio ai “Promessi Sposi”, è sempre Manzoni: dall’Italia all’Australia, dal campo a Twitter, è sempre Adp10, è sempre poesia.