L’Orienteering è uno sport a tutto tondo, come ci spiega Pietro Illarietti, Press Manager della Federazione Italiana Sport Orientamento. Si tratta di un’attività in grado di coinvolgere tutte le fasce d’età, permettendo di capire meglio il verde che ci circonda, nel totale rispetto della natura.

La disciplina dell’Orienteering cosa comprende e come si evolve?

Lo sport dell’Orienteering si divide in 4 specialità: Corsa, Mountain Bike, Sci e Trail-O, detto anche Orienteering di precisione praticabile pure da diversamente abili. La disciplina più conosciuta e praticata è la Corsa Orientamento che si può svolgere in vari ambienti: in zone campestri, tra i boschi, in ambiente montano, ma anche in centro storico. Si gareggia individualmente o in squadra, transitando dai diversi punti di controllo detti lanterne. Chi partecipa ad una prova di Orientamento utilizza una carta topografica con segni convenzionali unificati in tutto il mondo e una bussola. L’obiettivo è quello di effettuare l’intero percorso nel minor tempo possibile transitando per i punti di controllo nell’ordine stabilito.
Non vince sempre chi corre più veloce, ma chi è in grado di orientarsi più rapidamente e di fare le scelte di percorso migliori. La versione in bici si chiama Mountain Bike Orientamento e come la corsa si suddivide in differenti categorie per età, capacità atletica o tecnica. Per questo è uno sport adatto a tutti, ai più esperti come ai dilettanti. In inverno si pratica invece lo Sci Orientamento. Si utilizzano tecniche e attrezzi tipici dello sci di fondo. La difficoltà maggiore è data dal fatto che le piste per lo sci-orientamento non sono battute se non motoslitta, ma questo consente di abituare il corpo e la mente ad essere più reattivi dovendosi adeguare a qualsiasi terreno.
In pratica si gareggia anche nel bosco fitto e sta all’abilità del singolo riuscire a districarsi in un contesto decisamente poco convenzionale. Infine vi è il Trail Orienteering che è stato sviluppato per offrire a chiunque, comprese le persone con disabilità fisiche, la possibilità di partecipare ad una gara di orienteering nelle stesse condizioni di tutti gli altri concorrenti. Nella disciplina sono ammessi atleti che sono su carrozzine manuali o elettriche, hand-bikes o stampelle, in quanto la velocità di movimento non è determinante in gara,perciò è un’occasione unica nell’ottica dell’integrazione funzionale delle persone con diverse abilità nella società dei cosiddetti “normo-dotati”. La Federazione è fortemente impegnata nella diffusione di questa disciplina con l’obiettivo di contribuire a sviluppare l’autostima e le capacità relazionali e motorie delle persone con diverse abilità.

Questo sport da chi viene praticato solitamente? Occorrono particolari requisiti?

L’Orienteering viene praticato dai bambini a partire dalle scuole elementari fino al 100 anni (agli ultimi Mondiali Master di Sestriere c’erano diversi ultranovantenni). Non vi sono particolari requisiti se non quelli di godere di una discreta salute.

Quali sono gli eventi e le gare internazionali più importanti dedicati a questo sport?

Il movimento dell’Orienteering è in grado di promuovere e dar vita a moltissimi eventi di vario genere ed importanza in ognuna delle sue 4 discipline: Corsa, Bici, Sci e Trail-O. A livello internazionale, annualmente si svolgono i Campionati Mondiali e le rassegne continentali. Per gli italiani ovviamente si tratta dei Campionati Europei. Non vi è un luogo fisso di svolgimento ma gli appuntamenti si disputano a rotazione nelle differenti nazioni che fanno domanda di organizzazione e che superano i criteri qualitativi imposti dalla IOF. Questi eventi si svolgono grazie alla partecipazione delle rappresentative nazionali, che vengono convocate dal Commissario Tecnico. Le formazioni che ne prendono parte sono distinte in : Assoluta, Junior e Youth. Gli atleti partecipano però anche ad eventi internazionali con i rispettivi club di appartenenza. È il caso delle prove di Coppa del Mondo che compongono il circuito della Challenge internazionale.

E le manifestazioni nostrane?

In Italia ci sono differenti tipologie di appuntamenti, quelli in prova unica come i campionati italiani sulle differenti lunghezze: Long, Middle, Sprint e Staffetta. In alternativa esiste il circuito di Coppa Italia.A ciò si aggiungono appuntamenti di livello nazionale che si propongono in città anziché nei boschi, cornice per eccellenza delle prove di orienteering. Un esempio su tutti è il Trofeo Centri Storici, una formula nuova utilizzata per invogliare le persone ad entrare in confidenza con questo sport e a cimentarsi nella disciplina stessa. Di differente concezione sono invece competizioni come “il Trofeo delle Regioni”, dove si gareggia con le insegne della regione di tesseramento, oppure l’Arge Alp e Alpe Adria, eventi di tipo agonistico-culturale dove le squadre rappresentano delle macro regioni o una determinata area geografica identificata a livello transnazionale. Un evento unico nel suo genere è invece il Meeting di Venezia, appuntamento di fine stagione che si svolge nel centro storico di Venezia. La bellezza della città serve da sola ad attirare ogni anno in laguna quasi 6.000 partenti. Si tratta dell’evento italiano con il maggior numero di partecipanti. All’estero però riescono a fare ancora meglio con competizioni (TioMila, Oringen in Scandinavia) che fanno registrare sino a 20.000 partenti.

Chi sono i campioni di questa disciplina?

I Campioni dell’orienteering devono possedere delle caratteristiche uniche. Doti atletiche, di orientamento, ragionamento, velocità di pensiero, capacità di prendere decisioni in condizioni di forte stress. Ogni disciplina ha i suoi campioni, difficilmente esistono campioni in grado di primeggiare in tutte e 4 le specialità. I primi campioni in assoluto sono stati Alois Lantschner, Peppino Dellasega, Tiziano Zanetello, Maria Elena Liverani, Cristina Vanzo, Rita Nones.
Nella corsa orientamento moderna si ricordano i nomi di Michele Tavernaro, atleta proveniente da Primiero ed in grado di conquistare un 6° posto ai Campionati Mondiali 2001 in Giappone. Più recente invece l’avvento di Mikail Mamleev, talento venuto dalla Russia e naturalizzato italiano nel 2006. Per lui, prima della conquista di una medaglia di bronzo ai Mondiali 2009 sulla lunga distanza in Ungheria, anche un titolo Europeo 2002, seppur con un’altra nazionale. Nelle sci-orientamento l’Italia vanta 4 campionati del Mondo grazie all’atleta delle FIAMME ORO nato in Val di Fiemme Nicolò Corradini, nel 1996 a Lillehammer e nel 2004 in Alta Val di Non. Il campione delle nevi più importante degli ultimi anni è invece Gabriele Canella, vincitore di titoli nazionali su tutte le distanze.
La mountain bike orienteering è invece una disciplina più recente rispetto alle altre. I risultati non sono però mancati a livello internazionale. La più grande atleta mai avuta in Italia è la cremonese del GS Forestale, Laura Scaravonati, con oltre una decina di titoli italiani ed una medaglia di bronzo mondiale a Vicenza 2011. Un risultato storico accompagnato, sempre nella stessa manifestazione, dalla medaglia d’argento Junior di Riccardo Rossetto. Sempre nel 2011 Marco Guizzardi si è laureato vicecampione europeo giovanile a Sanpietroburgo. Tra i più grandi campioni di questa disciplina Luca Dallavalle che ha fatto irruzione sulla scena internazionale un bronzo Elite al Mondiale di Portogallo 2010. Il trentino ha sfiorato più volte il successo in Coppa del Mondo. Avversario storico di Dallavalle è il lombardo Giaime Origgi, 6° al Mondiale di Vicenza 2011 e trionfatore della prova World Ranking Event di Vesoul in Francia. Anche la disciplina del Trail-O, orientamento di precisione, vanta un titolo mondiale, grazie a Roberta Falda che nel 2007 a Kiev si è laureata campionessa del mondo.

Inviterebbe i giovani a scegliere questo sport per quali ragioni?

In primis per i valori espressi e per il fatto che esso unisce le capacità psicofisiche. Può essere vissuto come sport agonistico oppure semplicemente a livello escursionistico amatoriale, da soli o in compagnia, al solo scopo di stare all’aria aperta e immersi nella natura. Come dice lo slogan: “Orienteering, la natura ti corre accanto”. L’orienteering ha anche un’importante portata educativa per la compresenza di impegno fisico ed intellettuale che incrementa parallelamente le funzioni cognitive e lo sviluppo fisico motorio. L’ambiente naturale in cui si svolge questo sport permette inoltre lo sviluppo del senso ecologico, fatto di conoscenza, rispetto ed amore per la natura. Si tratta di una pratica sportiva che permette in particolare di esaltare valori come il rispetto delle regole, la valorizzazione della strategia, la socialità, la concentrazione, l’integrazione e l’impegno.

Foto: pagina Facebook FedOrientamento