Pronti via. Verrebbe da dire. Riparte la serie A della pallamano italiana. Ma questa non è una partenza come le altre. Perchè dopo il ritorno di una formazione italiana in Champions League, questo per l’handball nostrano deve essere necessariamente il ritorno alla visibilità e alla crescita. La pallamano è una delle poche discipline in grado di coprire dal Trentino alla Sicilia, ma stenta ancora a decollare. I numeri degli eventi di Supercoppa sono confortanti, ma l’esposizione mediatica della regular season è ancora bassa. La Federazione ha deciso di lasciare alle società i diritti, riservandoseli esclusivamente per playoff e Coppa Italia
In Europa ci ripresenteremo con il Fasano impegnato nel round 2 dell’EHF (dopo l’eliminazione dalla Champions) e il Bolzano già eliminato nel round 1 della stessa competizione. Ci sarà come al solito solo da sperare.
Per quanto riguarda la Prima Divisione Nazionale maschile, alle spalle di realtà consolidate come Bolzano e Fasano, finaliste dello scorso anno e rispettivamente vice e campione d’Italia, viaggiano in pochi con le stesse certezze. Tra queste il Carpi fresca vincitrice della Supercoppa 2014. Alla prima riposano i campioni d’Italia del Fasano, Bolzano debutta in trasferta, Carpi riparte dal pubblico amico. In totale 27 le formazioni al via. Confermata la formula con tre gironi da nove squadre ciascuno, alla quale seguiranno la seconda fase delle Poule Play-Off e Retrocessione ed i Play-Off Scudetto.
Pronostico che pende tutto dalla parte del Bolzano: hanno il roster migliore e hanno anche da giocarsi uno spazio per uno straniero.
Sono otto, invece, le squadre al via per la serie A femminile. Si riparte dallo scudetto del Salerno, dalla conquista della Supercoppa da parte del Conversano e, soprattutto, da tre new entry. Aria fresca per l’intero movimento femminile. Proprio le pugliesi che hanno condotto un mercato accorto sembrano essere le favorite.
Intanto già dal 28 settembre si torna a lavorare con la nazionale azzurra che ospita a Chieti la selezione israeliana. Un doppio test importante, dunque, per gli azzurri con l’obiettivo di intensificare l’attività di preparazione.
Insomma si ricomincia in un mondo che deve prima di tutto trovare il modo di rilanciare sè stesso (nonostante un’attività di comunicazione della Federazione migliore di altre) e soprattutto deve trovare il modo di migliorare il dialogo con gli enti pubblici (a Fasano, scudetto cucito sulle maglie, non c’è ancora un impianto degno).
Ma ora sette contro sette, tutti sul 40×20. Si ricomincia, per uno sport tutto pece, girelle e passivo.