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Michael Goolaerts. Foto IPP/zumapress

Una giornata di festa trasformata in tragedia: alla Parigi-Roubaix 2018 c’è gloria per Peter Sagan, vincitore della Regina delle Classiche con un’azione d’altri tempi, ma poche ore dopo arriva la drammatica notizia della morte del giovane belga Michael Goolaerts, colpito da un infarto in corsa.

Una Paris Roubaix a due facce: la gioia e il sorriso lasciano presto il posto allo sgomento, all’inquietudine. Sono da poco trascorse le ore 17 quando Peter Sagan taglia per primo il traguardo del più celebre velodromo al mondo dopo aver realizzato un’impresa da incorniciare: partito a 54 km al traguardo senza che nessuno provi ad incollarsi alla sua ruota, si porta dietro il solo strabiliante svizzero Silvain Dillier, che poi batte in una volata già scritta. Bisogna risalire al 1981 per veder brillare l’iride all’Inferno del Nord: allora era toccato a Bernard Hinault, stavolta a Sagan, che dopo tanti podi riesce finalmente e meritatamente ad infrangere il tabù.

Eppure la festa è rovinata da una tragica notizia: da poco superati i cento chilometri di gara, mentre si sta affrontando il primo settore in pavé, il ventitreenne Michael Goolaerts è vittima di un improvviso arresto cardiocircolatorio e cade a terra privo di coscienza. Immediati gli interventi di pronto soccorso: trasportato nell’avanzata struttura ospedaliera di Lille, viene intubato, ma appaiono inutili tutti i tentativi di rianimarlo. In tarda serata la sua squadra, la Veranda’s Willems, comunica la notizia del decesso, chiedendo silenzio per rispetto nei confronti della famiglia.

Soli ventitré anni, un’intera vita davanti eppure un infarto che lo stronca in giovane età. Sembra di tornare appena ad un anno fa quando se ne andava, in seguito ad un tragico incidente stradale, l’amato Michele Scarponi. Ora come allora, unanime il cordoglio da parte del mondo del ciclismo e dello sport in generale.

Sentite condoglianze dalla redazione di BlogdiSport alla famiglia di Michael Goolaerts.