Mister Vujadin Boskov si è spento oggi, il 16 maggio avrebbe compiuto 83 anni. Era malato da tempo. E’ stato calciatore della Vojvodina, squadra della sua regione nell’ex Jugoslavia, della Sampdoria e dello Youg Boys in Svizzera. Ha collezionato da calciatore, nel ruolo di centrocampista, anche 57 presenze in nazionale jugoslava conquistando un argento olimpico.

La sua carriera da allenatore ha visto il susseguirsi di tante panchine in giro per l’Europa tra Svizzera, Spagna, Olanda, Jugoslavia e Italia. Come lui stesso ammise :”Se mettessi in fila tutte le panchine che ho occupato, potrei camminare chilometri senza toccare terra”.

Vivo è il ricordo dei suoi successi con la Sampdoria del presidente Mantovani e dei gemelli del goal Vialli e Mancini. Dal 1986 al 1992 arrivarono uno scudetto, una coppa delle coppe, due coppe Italia, una Supercoppa Italiana e una finale di Coppa dei Campioni persa contro il Barcellona ai supplementari nel 1992.
In Spagna con il Real Madrid vinse un titolo, due coppe nazionali e anche con i blancos arrivò in finale di coppa dei campioni ma ne uscì sconfitto, nel 1981, contro il Liverpool.

L’allenatore serbo, rappresentante di un calcio ormai lontano anni luce da quello attuale, in Italia, si rese famoso anche per una serie di frasi divenute ormai celebri nell’immaginario collettivo attinenti il mondo calcistico. Tra le più celebri sicuramente c’è: “Partita finisce quando arbitro fischia”, è finita la tua partita Vuja, l’arbitro ha fischiato. Grazie di tutto Mister.

I funerali di Boskov si svolgeranno martedì a Begec, sua cittadina d’origine a 15 km da Novi Sad.