Pazzini trova pochissimo spazio nel Milan targato Filippo Inzaghi. Gioca una manciata di minuti, partendo dalla panchina e spesso nel finale. La moglie, Silvia Slitti, ha esternato il suo rammarico per questa situazione direttamente su Instagram in un post, poi eliminato, indirizzato alla società e al tecnico rossoneri: ‘Allora diciamo che la matematica non è mai stata il mio forte, ma la lingua italiana, la filosofia e la statistica sì. Perciò supponiamo che ci vengano date 9 possibilità per far colpo su una persona, o per ottenere un lavoro o per dimostrare ciò di cui siamo capaci. E che ogni volta dopo 3.8 minuti di media ci venga detto “Basta così!”. Ecco, io mi chiedo chi può dire se quella persona è brava o no? O se avendo magari 30 minuti o 45 o meglio ancora 90 minuti magari cambieremmo idea?‘
Per la donna al Milan non ci sarebbe dunque meritocrazia. La stessa ha rincarato la dose, pubblicando ancora: ‘ E se quella persona fosse una di quella che non urla o fa scene plateali, ma continuasse a fare in modo serio, diligente e costante ciò per cui è stata voluta, cercata e pagata, non sarebbe forse un peccato non poter vedere se con un po’ di fiducia e costanza magari quella persona potrebbe dimostrare grandi cose? Oppure potrebbe anche semplicemente sbagliare ma almeno in una misura tale da poter essere giudicata? Provo dispiacere nel pensare che in Italia la famosa meritocrazia non sempre esiste‘.
Ma, ieri sera, la moglie di Pazzini ha precisato la sua posizione, affermando di stimare il Milan e la città di Milano, e che quanto pubblicato era dovuto al rammarico e al dispiacere, e non alla rabbia verso uno o più soggetti in particolare.
A ‘placare’ gli animi sarebbe intervenuto anche Adriano Galliani con una telefonata nel pomeriggio, per tranquillizzare il giocatore e fargli sapere che la società lo stima.