A volte nemmeno i soldi fanno la felicità, in casa Milan si è passati nel giro di pochi giorni dall’euforia allo sconforto. Sono infatti sfumate le trattative per Kondogbia e Martinez, mentre per il colombiano però potrebbe esserci ancora qualche speranza, per il francese i rossoneri hanno dovuto ricevere una clamorosa beffa dai cugini nerazzurri. Beffa doppia visto che a quanto sembra l’offerta più alta si era rivelata proprio quella di Galliani e soci ma alla fine il centrocampista classe ’93 ha optato per l’Inter.
L’ad rossonero ha prontamente tranquillizzato i tifosi dichiarando che arriveranno senza dubbio un grande attaccante ed un grande centrocampista. È dunque ripartito il totonomi tra vecchie fiamme e nuovi pallini, sui principali quotidiani si parla di Witsel, Imbula (giusto per fare uno sgarro al biscione), Rabiot, Matuidi, Dzeko, Jovetic, Ibra e Cavani. Per molti, non solo per ripicca, il mancato arrivo del francese è stato un regalo piovuto dal cielo: 35-40 milioni equivalgono al prezzo del cartellino di un campione e non a quello di un giocatore ancora tutto da valutare, sarebbe stato di conseguenza un azzardo troppo caro e al Milan servono garanzie. Nonostante ciò resta tutt’ora un mistero questa fumata nera, la Doyen aveva in mano il giocatore, Kondogbia aveva molte offerte certo ma perché scegliere un altro club che non disputerà le Coppe ed un allenatore con una media punti inferiore a quella del suo predecessore Mazzarri?
Le solite incomprensibili logiche di mercato. Nel complesso tuttavia questa vicenda ha costituito una pessima figura per il nuovo Milan targato Mr. Bee, certo i vertici non avevano mai parlato di ufficialità ma gli affari per le stampe italiane ed estere erano già conclusi e già si prospettava la stagione del tanto atteso rilancio. In società è tornato dunque il malumore, le responsabilità stanno rimbalzando tra Nelio Lucas (colpevole di aver rotto con gli agenti dei due calciatori avendoli incomprensibilmente scavalcati) e Adriano Galliani, l’indiziato numero uno dei tifosi.
La verità purtroppo è che il progetto Milan è ancora avvolto nel mistero, contraddistinto da una confusa frenesia di spendere che può indurre i vari obiettivi sondati a declinare le offerte nonostante siano più che vantaggiose. Questo famigerato fondo Doyen esiste e non esiste, non si sa con esattezza nulla della sua struttura, nulla dei suoi capitali, nulla dei suoi azionisti, a parte il fatto che vanta “solide” partnership finanziarie con molti club come Atletico Madrid (futuro club di Martinez?), Porto, Santos, Siviglia ed investe nei cartellini di centinaia di calciatori. Per tornare grandi bisogna prima convincere calciatori, tecnico e tifosi e poi utilizzare i fondi stranieri in maniera intelligente ed oculata perché pesa e non poco il ricordo, ancora troppo vivo, di queste ultime stagioni fallimentari fatte di scelte errate ed obiettivi del tutto falliti.