Meazza, Picchi, Corso, Mazzola, Facchetti, Altobelli, Bergomi, Zanetti… e adesso Ranocchia! Il difensore centrale, 27 anni il prossimo 16 Febbraio, è rimasto un’ eterna promessa. Dall’esordio in serie A nel 2009, proprio contro l’Inter, ad oggi sono passati sei anni, sei anni con alti e bassi, sempre con la scusante del “deve ancora fare esperienza”. Adesso i tifosi sono stanchi dei continui errori e della poca sicurezza dimostrata in questi anni. Se poi si aggiunge il fatto che sia anche il capitano della squadra, ecco che tutta la rabbia per le brutte prestazioni si scarica su di lui. In effetti, Ranocchia non ha, a parer nostro, né la sicurezza né il “pugno duro” che contraddistinguono un vero capitano. E si è visto nel triste episodio al termine di Sassuolo-Inter. In quelle occasioni è il capitano che deve prendersi le responsabilità ed affrontare i tifosi, è il capitano che deve tirare le orecchie ad un ventunenne che apostrofa “pezzi di m****” coloro che girano l’Italia spendendo soldi per sostenerli.
Certo l’Inter è una squadra che non gira al meglio, è vero, ma dal capitano si pretende quella voglia, quella attenzione in più che permettano alla squadra di non perdere concentrazione. E invece l’errore decisivo l’ha commesso proprio il capitano, mandando nello sconforto compagni, allenatore e tifosi.
Poi ci sono gli errori tecnici che non ti aspetti, la palla bucata al 94′ contro il Napoli non è stato l’unico errore della partita: durante i novanta minuti Ranocchia ha commesso delle ingenuità assurde. E non solo in questo match. La storia va avanti da tempo. Non vogliamo crocifiggere il 23 nerazzurro ma sembra quasi che senta troppo la pressione di quella fascia legata al braccio; allora perché non fare un passo indietro e cederla? Forse l’Inter guadagnerebbe in termini di sicurezza e di unità dello spogliatoio, perché un buon capitano si vede anche da come gestisce i compagni e forse guadagnerebbe anche un buon centrale difensivo, che senza questa pressione, potrebbe tornare a quei livelli che tanto erano piaciuti ad Antonio Conte che lo fece esordire in B a 18 anni, a Materazzi che lo definì il suo erede ed a Zanetti che lo nominò capitano dopo il suo ritiro. Forse.