Sempre gli ultimi. Non è il titolo di un romanzo, nemmeno di un telefilm delle 8 del mattino, bensì un pensiero comune di tutti gli appassionati di calcio del nostro Paese. L’Italia, infatti, per l’ennesima volta, fa iniziare la propria stagione ufficiale a fine agosto, vincendo il non invidiabile premio di ritardataria della nuova stagione agonistica europea. In Francia, la Ligue 1 è iniziata da tre settimane, in Inghilterra, la Premier da due mentre in Spagna e Germania le prime rispettive giornata si sono disputate nel week-end appena trascorso. Perché la Serie A, e non solo, deve sempre essere l’ultima a giocare? Problema caldo? Assolutamente no, anche perché il “Belpaese” non si trova vicino l’equatore, dunque ci sembra impossibile una “scusa” del genere.

La preparazione? Nemmeno questa è la causa, in virtù di un lavoro fisico che inizia a metà luglio (per le compagini che non sono impegnate in preliminari vari) che potrebbe favorire una maggiore brillantezza nel corso della stagione, soprattutto nell’ultima fase, nella quale le compagini straniere corrono il doppio rispetto a quelle italiane. E allora? Sarà colpa di Tavecchio? Non proprio, non scivoliamo su una buccia di banana solo per attaccare il neo presidente della Figc, ma almeno lui qualcosa poteva benissimo farla. Poteva ovviare a questo problema, perché di problema seppur piccolo si tratta, in modo di avere la possibilità di ammirare una squadra tricolore in una finale di Champions League, ma anche nel penultimo atto, dopo il trionfo dell’Inter nel 2010.

Ecco, adesso molti di voi penseranno che quattro anni fa la preparazione della formazione nerazzurra andava bene e tanto altro. Pensate, invece, a quante volte il Bayern Monaco ha raggiunto le ultimissime fasi della vecchia Coppa dei Campioni. In fondo, la Bundesliga ha aperto i battenti solo pochi giorni fa…E allora, la colpa del ritardo dei campionati di chi è? Semplice, delle pay-tv, che decidono orari, giorni, spezzatini vari in cambio di tanti soldi…